ANNO 14 n° 88
Giovanni Vasco Palombini
Blitz in casa ex ufficiale
della Finanza, carabinieri
sequestrano antichi
reperti e documenti

TARQUINIA – Un'antica lapide in marmo rubata in un’epoca imprecisata a Orte, altri reperti di varie epoche e alcuni documenti sono stati sequestrati a Tarquinia, in casa di Giovanni Vasco Palombini, ex alto ufficiale della Guardia di Finanza, oggi fiscalista. Il blitz, disposto dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia, dove Palombini è indagato per ricettazione e violazione delle norme sui beni culturali, è stato compiuto dai carabinieri del nucleo tutela patrimonio artistico di Roma.

L'indagine, secondo quanto si è appreso, sarebbe scaturita da una denuncia sulla scomparsa dell'iscrizione marmorea a Orte e ricomparsa dopo alcuni anni nell’abitazione di Palombini, nel centro storico di Tarquinia. Da qui la competenza della Procura di Civitavecchia.

Quando i carabinieri del nucleo tutela patrimonio artistico di Roma hanno bussato a casa Palombini, oltre alla lapide hanno trovato numerosi altri reperti, tra i quali dei documenti, dei quali l’uomo non avrebbe saputo giustificare il possesso né documentare la provenienza.

Tutto il materiale è stato quindi posto sotto sequestro, fotografato, inventariato e assegnato in custodia allo stesso Palombini. Nei prossimi giorni, l’uomo sarà convocato presso la Procura della Repubblica di Civitavecchia per essere interrogato.

L'ex alto ufficiale della Guardia di Finanza è stato consigliere comunale a Tarquinia fino al 2012. Fu eletto in una lista civica con il ''marchio'' dell'Udeur di Clemente Mastella, partito nel quale Palombini militava, a sostegno della candidatura a sindaco di Mauro Mazzola. Fino a poco tempo fa, inoltre, ha presieduto la Società Arte e Storia, una prestigiosa istituzione culturale, riconosciuta dal ministero dei Beni Culturali, che negli anni ha curato la pubblicazione di numerosi studi sulla storia di Tarquinia.

Uscito dalla Guardia di Finanza, ha intrapreso l’attività di commercialista – fiscalista, ricevendo rilevanti incarichi pubblici. Nel 2007, l’allora sindaco di Roma Walter Veltroni, lo nominò presidente del collegio dei revisori dei conti di una delle più importanti istituzioni culturali di Roma: l’azienda speciale Palaexpo.

Il nome di Giovanni Vasco Palombini non è nuovo alle cronache giudiziarie. In passato è stato infatti coinvolto alcune inchieste di portata nazionale, come quella sull'Italsanità che, nel 1993 ebbe tra i principali protagonisti Mauro Leone, figlio dell’ex presidente della Repubblica. E ancora, nel 2008, Palombini figurava tra i ventisette indagati dell’operazione ''Biopower'', coordinata dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere.

I personaggi coinvolti erano a vario titolo accusati di associazione a delinquere finalizzata alla truffa in danno della regione Campania, alla corruzione di pubblici ufficiali, alla rivelazione di segreti di ufficio ed alla realizzazione di falsità in atti pubblici. Al centro della vicenda, la costruzione di una centrale per la produzione di energia derivanti dalle biomasse.

Nei loro confronti, a vario titolo, era stato ipotizzato per i reati di associazione per delinquere finalizzata alla truffa in danno della regione Campania, alla corruzione di pubblici ufficiali, alla rivelazione di segreti di ufficio e alla realizzazione di falsità in atti pubblici.




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