ANNO 14 n° 89
Pareggio di Bilancio
Gli artigiani come bene culturale

Di Pierpaolo Pasqua

Parliamo di Artigiani. Le Piccole e medie imprese artigianali Italiane sono il tessuto sociale di base di tutto il nostro sistema produttivo. Il genio Italico, che ha portato il nostro Paese nei secoli a creare la stragrande maggioranza delle opere universalmente riconosciute come bene culturale prezioso per l’intera umanità, si esprime, nel mondo del lavoro, attraverso le centinaia di migliaia di partite iva di quanti, consci delle proprie abilità artigiane, non vogliono essere dipendenti di Ikea. L’orafo di Firenze vuole poter creare i suoi modelli unici, magari in pochi esclusivi pezzi, senza sacrificare la sua arte alla catena produttiva di Tiffany. Al salumiere di Parma serve che l’Europa impedisca di copiare il suo marchio.

Ed invece che cosa sta accadendo? L’aranceto di Sicilia è costretto a bruciare parte della sua produzione ed io quando vado a fare la spesa alla Coop trovo solo arance sudafricane o spagnole. La comunità Europea sta per introdurre nuove norme che consentiranno maggiori additivi chimici negli alimenti, avremo il prosciutto senza carne di maiale, magari con il marchio “made in Italy” ma in realtà prodotto nelle industrie chimiche di Bayern. Con i sentiti ringraziamenti del laboratorio artigianale di Norcia. In edilizia, la creazione di cassa edile, l’obbligo del D.U.R.C. lungi dal tutelare i lavoratori hanno fatto perdere l’impiego agli stessi e favorito la crescita esponenziale del sommerso, al 99% in mano a operai provenienti dalla comunità Europea ed oltre, che nulla hanno a che fare con il fisco e con le abilità artigianali Italiane. La nuova normativa sul pescato, obbliga a rigettare in mare i pesci di dimensioni inferiori ad una determinata taglia. In nome della lotta al depauperamento ittico. Giusto. Peccato che la taglia media sia stata tarata sul pesce dell’atlantico e non su quello del mediterraneo, notoriamente più piccolo e saporito. Credete che sia frutto di una svista? Gli effetti? Il proprietario di due pescherecci di Mazzara del Vallo che tramanda da secoli l’attività di Padre in Figlio, fallirà o sarà costretto a vendere alla bofrost, grande catena di surgelati svedese.

La pressione fiscale e l’accanimento dell’agenzia delle entrate sta portando alla chiusura di migliaia di partite iva al mese. Le cosiddette leggi di stabilità dettateci dai consessi europei stanno decimando il nostro modo di lavorare, di essere, di vivere, a favore della grande distribuzione, produzione, della concentrazione di risorse e mezzi, di cui non siamo certo noi, piccoli artigiani, a detenere i cordoni della borsa.

Dal 2010 ad oggi il numero dei suicidi direttamente legati ad accertamenti fiscali di piccoli imprenditori o grandi artigiani Italiani, ha raggiunto la media di uno ogni due giorni. Ma è in crescita. Presto arriveremo al pareggio di bilancio. Uno al giorno.

Qui non è in discussione un sistema fiscale, un metodo produttivo. Qui si parla di vita o di morte. Per fortuna pare che la nostra classe politica ne stia discutendo…a cena (vedi foto ).

Approposito di politica, ma queste cene chi le paga? No perché se paghiamo noi sorge spontaneo il nostro urlo … ARIDATECECI SOLDIIII !!!.

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