ANNO 14 n° 117
Al Distu tre incontri sulla procedura penale europea
21/10/2014 - 15:08

Al via un ciclo di tre incontri in materia di Procedura penale europea presso il Dipartimento di studi linguistico-letterari, storico-filosofici e giuridici (DISTU).

Gli incontri, a cura della professoressa Rosa Anna Ruggiero, docente di diritto precessuale penale presso il Dipartimento Distu, si propongono di approfondire gli sviluppi che influenzano la materia del processo penale a livello europeo e di esaminare le linee portanti dei suddetti mutamenti, con il contributo di studiosi che sono tra i migliori esperti della materia. Tra loro la prof.ssa Katalin Ligeti dell’Università del Lussemburgo, il prof. Lorenzo Bujosa Vadell dell’ Università di Salamanca e il professor John Vervaele dell’Università di Utrecht.

“La permeabilità tra ordinamenti giuridici- spiega la prof.ssa Ruggiero- rappresenta una realtà del nostro tempo, in ciascun settore del diritto. E anche nel ramo penale, particolarmente nel diritto processuale penale, si manifesta sempre più la tendenza alla compenetrazione tra culture e disposizioni normative, a tal punto che ormai, in diversi ambiti, non appare possibile una completa padronanza del sistema prescindendo da fonti sovranazionali. L’incidenza del diritto dell’Unione europea -prosegue- e della giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo sul processo penale, è tale da rappresentare oggetto di studio imprescindibile per il penalista contemporaneo”.

Nel corso del primo incontro, dal titolo “From the Third Pillar to the Lisbon Treaty: European Criminal Justice”, in programma per il giorno 24 ottobre 2014 (h. 15.00-17.00), la prof.ssa Katalin Ligeti ricostruirà le tappe della progressiva creazione dello «Spazio di libertà, sicurezza e giustizia» che, con il Trattato di Lisbona e la conseguente caduta dell’Europa “a pilastri”, ha certamente ricevuto nuova linfa ed è divenuto uno dei fini più importanti che l’Unione Europea persegue, probabilmente nella consapevolezza della necessità di assicurare una maggiore collaborazione in materia penale tra gli Stati membri al fine di perseguire più efficacemente soprattutto quei reati che hanno natura transfrontaliera e che colpiscono principalmente gli interessi finanziari dell’Unione.

Nel secondo incontro, fissato per il 13 novembre 2014 (h. 17.00-19.00), il prof. Lorenzo Bujosa Vadell si occuperà del tema “La cooperazione giudiziaria nell’Unione europea: dal mutuo riconoscimento delle decisioni giudiziarie all’armonizzazione delle legislazioni nazionali”. Dopo Lisbona, tale cooperazione è gestita direttamente dalle autorità giudiziarie dei Paesi coinvolti ed è fondata su un principio, quale quello del mutuo riconoscimento dei provvedimenti giudiziari che provengano dagli altri Stati, che presuppone “fiducia” nei rispettivi ordinamenti e che non può prescindere da un’attività di armonizzazione delle legislazioni nazionali.

Nell’ultimo incontro, che si terrà il 9 dicembre 2014 (10.00-12.00), il prof. John Vervaele illustrerà quali siano “I soggetti istituzionali della giustizia penale europea”. Da quelli che rilevano per la cooperazione amministrativa e di polizia (Olaf, Europol, Interpol) ai veri e propri protagonisti della cooperazione giudiziaria (Il magistrato di collegamento, La Rete giudiziaria europea ed Eurojust). In quest’ambito particolarmente significativa potrà essere l’istituzione di un Pubblico ministero europeo, oggetto di una proposta di regolamento della Commissione, in cui ne sono stati definiti statuto e poteri, figura che più di ogni altra ha creato resistenze, in ragione del fatto che tale soggetto, sottraendo competenza ai pubblici ministeri nazionali, inevitabilmente finirebbe col sottrarre “sovranità” ai Paesi membri in una materia cruciale quale è quella della persecuzione dei reati.

Tutti gli incontri, che sono stati accreditati dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Viterbo, si terranno presso la sede del DISTU, in Via San Carlo n. 32.






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