ANNO 14 n° 110
Al Lazio il primato
delle persone scomparse
Lo rivela l'associazione nazionale
Vite Sospese: ''Registrati 6.580 casi''
30/09/2014 - 02:01

VITERBO – Il Lazio è la regione che detiene il primato delle persone scomparse con 6.580 casi. In Italia il numero arriva a 27mila. A rivelarlo è l’associazione Vite Sospese, organizzazione di volontari che si occupa quotidianamente delle persone scomparse e dei fenomeni sociali ad esse correlate. Dai casi di suicidi a quelli relativi all’isolamento degli anziani, ma anche quelli in cui possono essere riscontrate ipotesi di reato, come sottrazione di minore, omicidio e istigazione al suicidio.

Come detto in Italia le persone scomparse sono circa 27mila, “come se sparisse metà degli abitanti di Viterbo o se tutti i cittadini di Gaeta o di Sabaudia improvvisamente facessero perdere le loro tracce”, afferma l’avvocato Patrizia Trapella, presidente dell’associazione. E gli esempi non sono affatto casuali dal momento che è proprio la regione Lazio a detenere il primato degli scomparsi con oltre 6500 casi.

I numeri poi sono in costante aumento. “Dal 1974 a oggi sono 9.534 le famiglie italiane che hanno denunciato la scomparsa di un loro parente,17.466 invece sono gli stranieri residenti nel nostro Paese di cui nessuno sa più nulla. Più della metà dei ‘fantasmi’ sono maggiorenni, in molti casi ultra sessantacinquenni. Un fenomeno in costante crescita riguarda invece i minori che ad oggi sono 11.615. Le cause note di scomparsa riguardano l’allontanamento volontario e i disturbi psicologici, tra cui sono stati inseriti i malati di Alzheimer - spiega l’avvocato - Per quanto riguarda i minori, la causa più frequente di scomparsa è l’allontanamento dagli istituti. Questo riguarda soprattutto gli stranieri. Ma ci sono anche casi di allontanamento volontario o di sottrazione da parte di un coniuge''’.

L'associazione lavora cercando anche di informare i cittadini, per questo il prossimo 3 ottobre, a Roma, presso la sede dell’ex Parlamento, a Palazzo Marini, è in programm un seminario sul fenomeno: ''Molto ancora può essere fatto – continua la presidente -, ad esempio bisogna relazionarsi con i familiari delle persone scomparse e usare un approccio multidisciplinare alla problematica''.






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