ANNO 14 n° 116
Ambrosini (Cgil-Sanità): ''Regione, Asl, sindaco: fate qualcosa per Villa Buon Respiro''
Appello di Ambrosini (Cgil-Sanità)
08/07/2014 - 00:02

VITERBO - “Ho fatto io stessa, a nome di Cgil, Cisl e Uil, la richiesta di un incontro urgente con sindaco e prefetto. Ma, e mi dispiace dirlo, tutto tace”. Villa Buon Respiro, che rischia di diventare Villa all’ultimo respiro (e la battuta è atroce, ma rende l’idea), atto terzo.

Dopo le rivelazioni di Viterbopost sull’ultima, fallimentare riunione del 25 giugno tra la proprietà del San Raffaele spa e vertici sindacali regionali. Dopo la conferma che nella clinica d’eccellenza alle pendici dei Cimini la mobilità riguarderà tutti e 135 i lavoratori. Dopo le ipotesi di Vittorio Ricci (Fials) sulla “stranezza” del provvedimento e l’intenzione di dare uno sguardo ai bilanci della azienda. Dopo tutto ciò, e senza uno straccio di risposta – ma tante supposizioni – su cosa stia succedendo a Villa Buon Respiro, ecco la denuncia di Antonella Ambrosini, segretaria provinciale della Cgil sanità. Che parte da una premessa: “Tante volte abbiamo ascoltato grida di 'Al lupo al lupo', minacce di chiusura e di licenziamenti che poi, fortunatamente, non hanno mai avuto seguito. Ma a questo punto non eravamo mai arrivati. Qui ci sono lavoratori e pazienti che non sanno quale sarà il loro futuro. Qui ci sono dipendenti talmente esasperati, loro che comunque avevano già vissuto situazioni drammatiche come i ritardi negli stipendi, da dire cose del genere: ‘Se dobbiamo andare avanti così meglio davvero che chiudano’. Li ho ascoltati con le mie orecchie, e non è stato piacevole”.

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