ANNO 14 n° 116
Chiude la Carivit
a piazza del Comune,
sindacato: ''Se ne
va un pezzo di storia’’
20/06/2014 - 00:25

VITERBO – ''Si avvisa la spettabile clientela che a partire dal prossimo 23 giugno 2014 l’attività della filiale verrà trasferita presso la filiale di via Mazzini 135''. Così recita il cartello che è stato affisso nei giorni scorsi sulla porta d’ingresso dell’agenzia 1 della Carivit, sede storica del gruppo, situata nel punto più centrale della città, a piazza del Comune. Un trasferimento dovuto alla razionalizzazione degli sportelli, considerando che l'agenzia è a poca distanza da quella in via Mazzini, ma che al sindacato autonomo provinciale della Fabi, federazione autonoma bancari italiani, non va giù.

''Dire che la filiale verrà trasferita, così come recita il cartello, significa usare un eufemismo – scrive la rappresentanza sindacale in una nota. Un eufemismo usato per sottacere che si sta parlando di chiusura. Chiudere quello sportello significherebbe infatti perdere un altro pezzo di storia di Viterbo. Negli anni la città ha perso i due più importanti istituti di credito locali, prima la Banca del Cimino, poi la Cassa di risparmio della Provincia di Viterbo (anche se di quest'ultima almeno il marchio ancora resiste). Entrambi sono stati assorbiti da Ubi, la prima, da Intesa Sanpaolo, la seconda, nel colpevole silenzio di politici ed amministratori locali''.

Ma tornando al trasferimento dell’Agenzia 1 di piazza del Comune ''la sentenza di chiusura della filiale – continua la Fabi di Viterbo - è stata decisa nell’ambito nazionale di razionalizzazione degli sportelli. Coosì sostengono a Intesa Sanpaolo”.

Ma ecco un'altra incongruenza. Per il sindacato trasferire la filiale porterebbe anche un ritorno negativo in termini di immagine alla banca dal momento che sparirebbe lo sportello storico del centro. ''Senza esprimerci sulla validità economica dell’operazione – continua nella nota - , sentiamo comunque di dover stigmatizzare la chiusura sia per i ritorni negativi in termini di immagine, che per la mancata assistenza in un centro storico della città che va sempre più impoverendosi di persone e di presenze commerciali. Passare per piazza del Comune senza trovare lo storico sportello rappresenta un’ulteriore perdita d’identità che nessun vantaggio economico (tutto ancora da dimostrare, a nostro parere) riuscirà a compensare, sia per noi, vecchi dipendenti orgogliosamente Carivit, che per la maggior parte dei viterbesi''.







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