ANNO 14 n° 89
Comuni morosi,
lavoratori senza paga
e differenziata a rischio
in quattordici paesi
27/07/2014 - 02:00

VITERBO – E’ a rischio la raccolta differenziata porta a porta in quattordici comuni della Tuscia. E i lavoratori della Gest.A, la società trevigiana incaricata di svolgere il servizio, sono da tempo senza stipendio, poiché le amministrazioni non riescono, per vari motivi, a saldare i debiti accumulati, lasciando così l’azienda con le casse a secco. Un mix micidiale che potrebbe innescare una vera e propria emergenza rifiuti in un quarto dei paesi della provincia. Le prime avvisaglie si sono già manifestate. Nei giorni scorsi, infatti, si sono verificati diversi disservizi che hanno indotto il prefetto di Viterbo Antonella Scolamiero a intervenire convocando un summit per fare il punto della situazione è individuare una via d’uscita.

I comuni ''morosi'' sono quelli del Consorzio Teverina, cui fanno capo Bagnoregio, Celleno, Civitella d'Agliano, Graffignano e Lubriano, quelli dall'Associazione Comuni cui aderiscono Canepina, Soriano nel Cimino, Vallerano, Bassano in Teverina, Bomarzo e Vitorchiano nonché, singolarmente, Ronciglione, Corchiano e Fabrica di Roma.

Durante l’incontro promosso dal prefetto, la Gest.A ha ribadito di non essere in grado di corrispondere gli stipendi ai propri dipendenti in quanto non riesce a incassare i compensi per il servizio svolto. Non riuscendo a pagare gli stipendi non può ottenere il cosiddetto DURC (documento unico di regolarità contributiva che attesta l’assolvimento, da parte dell’impresa, degli obblighi legislativi e contrattuali nei confronti di INPS, INAIL eccetera), senza il quale i comuni, pur potendo e volendo, non possono pagare le somme dovute. Insomma, un cane che si morde la coda. Inoltre, ad avviso della società, a rendere ancora più ingarbugliata la situazione, si sarebbero aggiunte alcune rivendicazioni contrattuali ritenute incompatibili con la situazione in atto.

Il prefetto Scolamiero ha chiesto un punto fermo alla discussione, alla quale hanno preso parte, oltre ai sindaci, i rappresentanti dei sindacati e i responsabili della società: un impegno assoluto delle parti finalizzato, in primo luogo, alla salvaguardia dei diritti inviolabili dei lavoratori e la continuità di un servizio essenziale qual è la raccolta dei rifiuti.

Alla fine è stata individuata una soluzione: ''Le Amministrazioni comunali – spiega la prefettura - previa acquisizione delle dovute garanzie in ordine alla cessione dei crediti vantati dalla società trevigiana in evidente sofferenza finanziaria, mediante la disciplina dell'intervento sostitutivo, provvederanno a sanare i pagamenti arretrati nei confronti dipendenti della Gest.A che, a sua volta, avrà cura di recuperare le proprie spettanze anche mediante adeguamenti contrattuali più confacenti alle proprie esigenze''.

In pratica, saranno gli stessi comuni a pagare gli stipendi ai dipendenti della Gest.A, sottraendo gli importi dal debito accumulato con la stessa società. Ma subito dopo si aprirà una fase difficilissima per tutte le amministrazioni interessate: se decidessero di non rinegoziare le condizioni dell’appalto potrebbero trovarsi da un giorno all’altro senza raccolta differenziata; se, al contrario, accettassero le richieste della Gest.A non potrebbero far altro che scaricare sui loro cittadini l’inevitabile aumento delle tariffe.






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