ANNO 14 n° 88
Equitani sui rifiuti: ''Salvaguardati gli interessi del territorio''
09/12/2013 - 12:11

VITERBO - “Ecologia Viterbo, essendo una ditta privata, parla pro domo sua e difende legittimamente i propri interessi. Ma noi siamo amministratori, eletti dai cittadini, e come tali siamo chiamati a salvaguardare, solo ed esclusivamente, gli interessi del territorio anche se questo può dare fastidio”.

Il vicepresidente con delega all’Ambiente Paolo Equitani interviene per rispondere ai dati tecnici forniti da Ecologia Viterbo, la società che gestisce in regime di monopolio il ciclo dei rifiuti nella provincia di Viterbo. Secondo quanto sostenuto dalla società attraverso detti dati, i rifiuti romani non rappresenterebbero affatto un problema per il territorio, bensì una ricchezza dal momento che, aumentando la mole dei rifiuti conferita all’impianto di trattamento di Casale Bussi, minori sarebbero le spese a carico dei Comuni della Tuscia grazie ad un maggiore ammortamento dei costi di gestione.

“Forse a qualcuno sfugge il vero motivo che ha spinto la Provincia a rivolgersi alla Procura – precisa Equitani -. Nessuno di noi ha mai contestato il trattamento dei rifiuti romani presso l’impianto di Casale Bussi. Ci siamo rivolti all’autorità giudiziaria dopo aver verificato che Ecologia Viterbo ha superato i limiti previsti dall’autorizzazione per ciò che riguarda il conferimento dei rifiuti urbani ed assimilati che è di 182 mila tonnellate annue. La nostra protesta si è poi sviluppata dopo aver appurato che i rifiuti trattati anziché tornare a Roma venivano smaltiti nella discarica di Monterazzano. E se è vero, come sostiene Ecologia Viterbo, che il rifiuto romano, una volta trattato a Casale Bussi, diventa a tutti gli effetti viterbese e può quindi essere smaltito in loco senza alcuna autorizzazione, resta il grave problema dell’impatto ambientale. Perché gli invasi di Monterazzano già sono appesantiti dai rifiuti prodotti in provincia di Rieti, e non hanno una capacità volumetrica infinita. Aggiungere ai rifiuti di Viterbo e Rieti anche quelli romani significa condannare la discarica ad un rapido esaurimento, con il rischio di far precipitare nell’emergenza l’intera Tuscia. E se questo pericolo può non destare preoccupazione in Ecologia Viterbo, non può invece trovare indifferenti gli amministratori del territorio”.

Equitani poi interviene anche sul discorso relativo alle tariffe: “Si ha come l’impressione che, da parte di qualcuno, ci sia un po’ la volontà di confondere le idee ai cittadini e rovesciare la frittata. Sta a vedere che adesso se la tariffa aumenta è colpa della Provincia che non fa più arrivare i rifiuti da Roma. Non scherziamo per favore – ironizza Equitani – l’aumento della tariffa è illegittimo alla luce di decisioni unilaterali della Regione Lazio assunte con atti dirigenziali e non con delibere di giunta, senza specificare il perché degli aumenti. Sono anni che chiediamo di avere chiarimenti in ordine alla composizione della tariffa, lamentando l’assenza di un piano industriale che possa giustificare e supportare certi provvedimenti. Forse vale la pena ricordare che i sindaci della Tuscia, sotto il coordinamento della Provincia hanno presentato e vinto un apposito ricorso al Tar. Adesso la Regione, con un nuovo atto dirigenziale, ha stabilito di aumentare di ulteriori 20 euro circa il costo della tariffa senza alcuna consultazione con il territorio e senza alcuna motivazione chiara e convincente. Anche per questo abbiamo presentato una richiesta di accesso agli atti, per verificare attraverso quali presupposti certe decisioni sono state ancora una volta adottate''.

''Ci rendiamo perfettamente conto – conclude Equitani – che certi atteggiamenti possano recare disturbo a chi è stato forse abituato in passato ad agire in assoluta autonomia e senza troppe intrusioni di carattere politico, ma fino a quando questa Amministrazione resterà in piedi, faremo di tutto per tutelare gli interessi della collettività. Anche se questi possono scontrarsi con i legittimi interessi di altri”.





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