ANNO 14 n° 89
Fatture falsificate, conclusione indagini notificata a Fiorito
29/03/2014 - 02:01

VITERBO – Per le false fatturazioni ma non solo. All’ex consigliere Pdl Franco Fiorito, noto alle cronache con il soprannome “Er Batman” è stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari anche per i reati di calunnia e diffamazione; in quest’ultimo caso in concorso con un giornalista locale.

Il pubblico ministero Massimiliano Siddi, titolare del corposo fascicolo, ha depositato l’avviso una decina di giorni fa. “Il 17 marzo è stato notificato all’indagato”, hanno riferito dalla Procura.

La faccenda è arcinota e riguarda le fatture gonfiate, o completamente false, relative ad iniziative organizzate dall’ex consigliere regionale Francesco Battistoni nel suo collegio elettorale, la Tuscia, e pagate con i fondi del gruppo. Fatture che, secondo un esposto presentato dall’avvocato di fiducia di Battistoni, Enrico Valentini, e da due aziende viterbesi sarebbero state alterate, aumentando in modo spropositato il loro importo, o addirittura falsificate. Fatture che, ebbe a dire il procuratore capo Alberto Pazienti, “sono palesemente e grossolanamente contraffatte”. Su questo capitolo della maxi inchiesta potrebbero esserci sviluppi sorprendenti, perché le indagini della Procura miravano a scovare chi ha materialmente falsificato quelle fatture. Formalmente, per ora, l'accusa di aver manomesso le fatture non sarebbe stata contestata a nessuno dei personaggi i cui nomi, a vario titolo, sono finiti nel voluminoso fascicolo. Allo stato, infatti, il giornalista Paolo Gianlorenzo è indagato per diffamazione a mezzo stampa a seguito della denuncia presentata da Battistoni dopo la pubblicazione sul sito internet da lui diretto delle fatture taroccate. Fiorito, invece, è finito sul registro degli indagati al termine degli interrogatori cui fu sottoposto come persona informata sui fatti.

A proposito di diffamazione. L’articolo 415 bis è stato notificato a Fiorito anche per questo reato. Nel settembre 2012, infatti, Battistoni diede mandato all’avvocato Valentini e al collega Pierfrancesco Bruno di procedere. “La decisione del nostro assistito – spiegarono i legali – è legata alle affermazioni fatte da Fiorito, con le quali lancia pesanti accuse in merito alle spese effettuate con i soldi del gruppo consiliare del Popolo della Libertà”.

Capitolo terzo. La calunnia. L’ex sindaco di Anagni non si è fatto mancare niente: già condannato a Roma a 3 anni e 4 mesi di reclusione per peculato perché, secondo i giudici di primo grado, avrebbe usato i fondi destinati a finanziare l'attività politica per acquistare autovetture, pagare soggiorni lussuosi, eseguire prelievi in contante ed effettuare bonifici sui suoi conti estero, avrebbe anche calunniato Vincenzo Piso, all’epoca dei fatti coordinatore regionale Pdl.

Il ramo viterbese dello scandalo dei fondi assegnati dal consiglio regionale ai vari gruppi politici che travolse la governatrice Renata Polverini fino a spingerla alle dimissioni, volge dunque al termine.

E sono previsti sviluppi che potrebbero essere clamorosi.





Facebook Twitter Rss