ANNO 14 n° 116
Fortitudo, patto play off tra Bondi e la squadra
Il coach: ''In questo finale bisogna stringere i denti, serve l'aiuto di tutti''
19/03/2014 - 13:02

Coach Angelo Bondi sicuramente lo ripeterà fino a quando suonerà l’ultima sirena: “La Nuova Fortitudo Piergentili ha fatto qualcosa di grande, e tolte le supercorazzate, ha dimostrato di potersela giocare con tutte le altre”. Lo dice ormai da svariati mesi - supportato da risultati e prestazioni -, e lo ha voluto ripetere anche ieri quando la squadra, dopo tre giorni pieni (e meritati) a panzetta all’aria, è tornata a lavorare nella roccaforte del PalaMalè (teatro dell’ultimo successo su Sassari: 86-68, Olè). Ad aspettare la Piergentili però non ci sono stati solo bilancieri pesanti e la palla a spicchi, no. C’è stata anche una richiesta esplicita da parte del comandante in carica: un patto, una forte stretta di mano che Bondi ha voluto fare con i suoi ragazzi, ai quali ha chiesto di raccogliere le forze, stringere i denti e gettare anima e corpo in queste ultime quattro gare della stagione regolare : Vis Nova, Sora, Stella Azzurra e Valmontone sulla tabella di marcia.

“In questo momento dobbiamo dare concretezza e continuità a prestazioni e risultati – spiega l’allenatore viterbese – mi aspetto che la squadra tenga sempre un atteggiamento al massimo. Che difenda, e offenda, come ha dimostrato di saper fare. Sono sicuro che il messaggio è stato recepito, anche perché quando c’è stato bisogno di tirare fuori il carattere, la Piergentili non ha deluso. Penso alle vittorie contro Sassari, Cagliari e Tiber – ricorda Bondi – piccoli ma fondamentali passi che mi hanno fatto capire il valore del gruppo e che hanno permesso di essere dove siamo ora in questo momento”.

E cioè al settimo posto in classifica, posizione impensabile quando le sapienti mani di San Angelo si sono posate su un roster abbattuto e forse demoralizzato per come stavano andando le cose (due punti i sei gare, e mettici un po’ una pezza).

“ Il grosso è stato fatto dalla squadra – precisa Bondi – il mio merito, forse, è stato quello di aver toccato i tasti giusti e ridare sicurezza. I risultati poi, non venuti a caso, ci hanno dato fiducia. Di sicuro, in questo processo di crescita, ci ha aiutato molto l’innesto del play Andrea Innocenti (fortemente voluto dal coach, ndr). Ora però serve il salto di qualità a livello mentale”.

E’ un lavoro di psicologia quello che sta applicando l’esperto coach, di responsabilità. Bondi, come molti, ha capito che la base c’è. Ma per puntare a qualcosa di più, all’impresa, ai miracoli, la squadra - che ha spesso una cifra in questi mesi con un roster più volte ridotto all'osso - dovrà andare oltre le reali potenzialità. E riuscire a scavallare qualche posizione, magari raggiungere quel quinto posto distante solo due lunghezze, e che darebbe il fattore campo a favore sicuramente nel primo turno degli spareggi, aiuterebbe non poco alla causa. E in questo senso si riapre la ferita per quei due punti scippati a Sora, che oggi avrebbero fatto tutta la differenza di questo mondo in classifica.

“Quello fu un vero e proprio furto – ricorda Bondi – alla fine sono punti che stanno pesando sull’economia del nostro campionato”. Poi sul discorso griglia playoff: “Ora non ci dobbiamo pensare. Ci sono ancora quattro gare, otto punti in palio, e solo dopo questa tireremo le somme. Quello che però dobbiamo avere bene impresso in testa – sottolinea con forza – e che a prescindere dall’avversario che avremo davanti, dovranno essere gli altri a preoccuparsi di noi”.

Prima delle ultime tappe sarà la trasferta (sabato) sul parquet del Vis Nova, fanalino di coda del girone. Sembrerebbe la classica scampagnata e via, ma: “Sottovalutarli sarebbe un errore enorme – riprende l’ex allenatore di Orvieto – contro la Stella Azzurra due settimane fa, Vis Nova diede dimostrazione di esserci, mettendo non in poca difficoltà i cugini. In più – prosegue - il loro ultimo posto li costringerà a dare tutto. Mi aspetto una gara molto difficile, in una struttura particolare. Sono sicuro che loro venderanno cara la pelle, perché quella contro di noi potrebbe essere considerata un’ultima spiaggia”.







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