VITERBO - Una nuova vita sembra attendere il Museo Civico di Viterbo. Giovedì 23 la riapertura di parte della struttura e un piano di restyling, curato dall’architetto Gianni Cesarini, su cui Palazzo dei Priori è intenzionato a investire. Un nuovo allestimento, che sappia costruire una più efficace e moderna narrazione del patrimonio custodito. Ma anche un museo di nuova concezione, che va a declinare e aggiornare in chiave attuale l’attuale allestimento che risale agli anni Cinquanta.
Spazio per bookshop e zona ristoro e messa a punto di una sala multimediale per rendere possibile anche una fruizione interattiva e apparecchiare davanti agli occhi del visitatore le storie fantastiche e assurde che girano intorno al Civico. Riportare in vita figure come Emilio Lavagnino, che salvò i beni del museo dal bombardamento dell ’44 portando tutto in Vaticano; ma anche il geniale Annio da Viterbo (di cui il Rossi Danielli conserva diversi falsi).
Il nuovo volto del museo prevede la valorizzazione dei pezzi più importanti: in primis le tele di Del Piombo. Ma anche la collezione di argenti etruschi donata dallo stesso Luigi Rossi Danielli. Ma c’è tanto altro, che magari nel precedente allestimento non è stato valorizzato abbastanza, da mettere in evidenza.