ANNO 14 n° 115
Il potere dell’inconscio: ci guida nelle decisioni
06/11/2014 - 19:10

Le percezioni inconsce ci guidano: questa la conferma sperimentale emersa da una ricerca condotta dagli psicologi dell'University of New South Wales, in Australia, e pubblicata su “Proceedings of the National Academy of Sciences”.

Tutti sappiamo che le percezioni avvenute a livello subliminale, elaborate inconsciamente, hanno un peso che arriva ad alterare le decisioni coscienti, ma uno studio di questo tipo, che lo confermasse scientificamente, non era ancora stato condotto. Alexandra Vlassova e la sua équipe hanno mostrato ad alcuni soggetti lo schermo di un computer con sopra un gruppo di puntini grigi e i soggetti dovevano dire se i puntini si muovevano verso sinistra o verso destra. L’esperimento seguiva due vie: in un caso i puntini iniziavano a muoversi con l’inizio del test, in un altro si spostavano prima dell’inizio dell’esperimento, lasciando nella mente dei soggetti delle informazioni inconsce che andavano ad interferire con le osservazioni consapevoli.

Dunque i puntini potevano muoversi, prima dell’inizio del test, nella stessa direzione in cui si sarebbero mossi durante il test oppure in quella opposta. Analizzando i risultati è emerso che, nel caso i puntini si muovessero nella stessa direzione prima del test e dopo l’inizio del test, le risposte erano più precise e prese più velocemente rispetto a quando i puntini si muovevano solo durante l’esperimento perché la percezione inconscia andava a sommarsi a quella conscia.

Nel caso in cui, invece, i puntini grigi osservati per qualche istante prima dell’inizio del test in modo inconscio si muovessero nel senso opposto a quello tenuto durante il test, peggioravano sia la precisione che i tempi delle risposte provando che i dati recepiti a livello subliminale, durante l’osservazione inconscia dello schermo, incidevano sulla decisione finale rendendola più difficile.

L’esperimento prova che le informazioni subliminali hanno un peso nelle decisioni e, fuori dal laboratorio, è facile trovarne esempi calzanti nella vita quotidiana. Quando siamo al volante, ad esempio, possiamo pensare ad altro o ascoltare la musica e non per forza dedicare il 100% dell’attenzione alla guida. Questo non vuol dire che faremo un incidente, perché tutte le informazioni accumulate nell’inconscio ci permettono di mantenere una condotta sicura su strada dato che l’inconscio comunica i messaggi di cui abbiamo bisogno per guidare. «Quando si è alla guida ‒ scrive Vlassova ‒ molte delle decisioni che prendiamo sono basate su processi inconsci di informazione».

Altro ambito in cui l’inconscio agisce continuamente è quello del poker. Alcuni giocatori si nascondo dietro occhiali scuri e larghi cappucci per non regalare informazioni gli avversari tramite i tells, come spiega PokerStars in un articolo che analizza i messaggi che il corpo può comunicare inconsciamente ai giocatori seduti al tavolo. Il volto oppure gli occhi possono lasciarsi andare a moti di gioia, di tristezza o di paura che per alcuni sono impercettibili, ma che per un giocatore esperto costituiscono un indizio. Le informazioni concrete di un giocatore di poker sono costituite dalle sue carte, da quelle in tavola e dalle percentuali che tali carte implicano, ma i tells percepiti in modo subliminale possono influenzare le scelte. Ecco perché alcuni dei migliori giocatori riescono a dare dei tells fasulli.

Che dire poi di quanto l’inconscio influisca sui sogni: qui siamo in un altro territorio rispetto a quello della guida e del poker, siamo in un ambito che tocca chiunque. Quello che la nostra mente “decide” di rielaborare la notte è spesso una situazione vissuta durante la giornata, un particolare al quale pensavamo di non aver dato peso e via dicendo. Lo studio dei sogni, che comunque implica anche altri elementi, prosegue da più di un secolo, mentre quello dell’équipe australiana rappresenta un primo passo, ma un primo passo molto importante dal momento che apre la via allo studio di possibili implicazioni pratiche.




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