ANNO 14 n° 89
Incontro Ceramica
Catalano, confermati
i ventidue esuberi
13/11/2014 - 09:22

CIVITA CASTELLANA - Si è svolto ieri, mercoledì 12 novembre, presso la sede di Unindustria di Viterbo, l'incontro tra la Ceramica Catalano e le Organizzazioni sindacali di categoria, congiuntamente alle Rsu, per affrontare il nodo degli esuberi proposti dall'azienda.

Nell'incontro la Catalano ha ribadito la sua posizione, confermando la decisione di procedere alla messa in mobilità di 22 dipendenti come soluzione per migliorare l'organizzazione e la redditività dell'impresa. L'unica disponibilità avanzata dall'azienda è stata l'incentivazione della volontarietà nei reparti interessati dalla mobilità attraverso la somma di 15mila euro lordi. Comunque, ribadisce la direzione aziendale, nel caso in cui non ci saranno volontari o siano insufficienti al raggiungimento delle 22 unità si procederà al licenziamento.

La Filctem Cgil Viterbo condanna l'atteggiamento di chiusura adottato dalla Catalano che sembra incurante dei problemi che sta procurando alle famiglie dei lavoratori. Il sindacato ha proposto soluzioni per salvaguardare i posti di lavoro, ancora una volta rifiutate dall'azienda. La Filctem Cgil Viterbo ha ricordato all'azienda che può ancora avvalersi degli ammortizzatori sociali, come la cassa integrazione o il contratto di solidarietà; ha inoltre sottolineato che la somma proposta dall'azienda per incentivare la volontarietà è notevolmente più bassa e poco incentivante rispetto ai 35mila euro lordi erogati per la stessa ragione solo alcuni mesi fa.

Inoltre, la discutibile decisione della Catalano di non consentire l'accesso alla mobilità, su base volontaria, a tutta la platea dei lavoratori impedisce l'uscita dei più anziani e le conseguenti riqualificazioni e ricollocazioni dei lavoratori più giovani e dimostra che l'azienda non vuole risolvere il problema.

Pertanto, pur in presenza di valide soluzioni alternative ai licenziamenti forzati, l'azienda conferma la sua posizione, impedendo di fatto una soluzione bonaria, costringendo i lavoratori e il sindacato a chiedere una cambiamento di rotta anche attraverso idonee forme di lotta che saranno decise nell’assemblea dei lavoratori del prossimo 17 novembre.

Con l'incontro di ieri si è conclusa la fase sindacale con la firma del mancato accordo. Pertanto si apre formalmente la fase amministrativa, come previsto dalla legge, che durerà trenta giorni e che coinvolgerà la Regione Lazio che dovrà tentare di conciliare le parti.

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