ANNO 14 n° 89
Infermiere arrotonda stipendio vendendo droga
In manette anche un meccanico di Roma
17/06/2011 - 13:29

Conclusa l’operazione ribattezzata “messenger” eseguita dai carabinieri di Vejano, impegnati nel risalire a monte la catena di spacciatori che rifornisce i tossici della zona e che ha portato all’arresto di due persone.

I carabinieri sono risaliti ad un fornitore, un insospettabile infermiere di Roma, 33enne, incensurato, trovato in possesso a seguito di decreto di perquisizione domiciliare di più di 50 grammi tra marijuana e hashish già suddivise in dosi sottovuoto confezionate dall’infermiere stesso, nonché del “kit del perfetto spacciatore”: bilancino di precisione, carta stagnola per il confezionamento delle dosi e coltellini per il taglio (intrisi di residuo di stupefacenti).

Era chiaro che l’infermiere era tutt’altro che un pesce piccolo, ma uno spacciatore di un calibro superiore, preso in castagna in un momento in cui era “poco carico” e che arrotondava lo stipendio con una più proficua e redditizia attività di spacciatore messa a punto negli anni grazie al suo alone di insospettabilità.

Dalle ulteriori indagini, i carabinieri sono riusciti a compiere il balzo successivo verso un meccanico 60enne di Roma, con vecchi precedenti, ma che all’apparenza sembrava essere uscito “dal giro”. In realtà l’uomo, sabato mattina, è stato sorpreso dai carabinieri con più di un etto di marijuana. Oltre allo stupefacente suddiviso in più dosi sottovuoto, nascoste nell’officina dove avvenivano le consegne ai “clienti” (la droga veniva nascosta nella doccia ed è stata trovata dal cane antidroga dei cinofili dell’Arma all’interno del cappuccio dell’accappatoio), i militari hanno rinvenuto anche 242 semi di canapa indica, segno che buona parte dello stupefacente rinvenuto e sequestrato probabilmente veniva da qualche coltivazione nelle vicine campagne.

Come il suo amico e cliente infermiere, anche il meccanico è stato arrestato e portato in carcere a Rebibbia.

 

 

 

 

 






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