ANNO 14 n° 89
Tassa di soggiorno, le guide turistiche: ''Prima i servizi''
26/07/2014 - 00:30

di Alessandra Pinna

VITERBO – Loro vivono a stretto contatto con i viaggiatori che scelgono di passare le vacanze a Viterbo e, soprattutto, con la realtà turistica della città. Una realtà turistica, che a detta loro, ha ancora tanto da imparare. Per questo motivo le guide turistiche della Tuscia intervistate da Viterbonews24 si sono dette sfavorevoli all’introduzione della tassa di soggiorno. O meglio, l’imposta potrebbe essere anche una risorsa per la città, ma solo a patto che l’introito venga utilizzato per potenziare il settore turistico della Città dei Papi.

I disagi messi in luce dalle guide turistiche sono gli stessi: si va dalla mancanza dei bagni pubblici, a quella di un parcheggio adatto ai bus, alla difficoltà di transitare sui percorsi turistici con le auto che sfrecciano, alla mancanza di depliant all’ufficio informazione turistica. Insomma, la mancanza di servizi, in generale, è il nodo cruciale della città. Ovviamente, dai pareri delle guide sono emerse delle sfumature diverse. Per Isa Bianchi l’introduzione della tassa non è in linea con quanto offre la città. ‘’Possiamo chiedere la tassa di soggiorno quando non abbiamo nemmeno un parcheggio per i bus turistici e i bagni pubblici sono chiusi un giorno sì e l’altro pure? – chiede – Prima di reclamare i soldi sarebbe il caso di sistemare diverse questioni – spiega – e far sentire il turista in una città turistica’’. E sull’utilizzo del ricavato nel settore risponde: ‘’Se così fosse già un mese dopo vorrei vedere qualche risultato’’.

Così anche per Antonella Gullo, Loretta Scarino e Serena Achilli. ‘’Credo che l’introduzione della tassa sia prematura. Viterbo necessita di una sferzata a livello di accoglienza e di promozione del territorio. Soltanto dopo aver potenziato i servizi – spiega Scarino, che è anche titolare del tour operator Metaplano Tour – questo dazio avrebbe un senso. Mancano i depliant informativi, i disabili non riescono a visitare nemmeno una chiesa e dal punto in cui generalmente partono i tour della città (il Sacrario) ci sono solo dei bagni a gettone, con la porta che si apre automaticamente dopo pochi minuti che una persona è entrata’’. Anche Serena Achilli, che in linea generale non sarebbe contraria al balzello, come le colleghe ha lamentato le carenze dei servizi turistici.

La certezza del reinvestimento del denaro ricavato dalla tassa è fondamentale per Daniela Stampatori. ‘’Per quanto mi riguarda, - spiega a Viterbonews24 - se si avesse la certezza che i proventi di questa tassa saranno reinvestiti in servizi per il turismo, sono ovviamente favorevole. Non credo che la sua introduzione potrebbe determinare una flessione del flusso turistico a Viterbo perché molti viaggiatori, quando mi contattano, danno per scontato che questa sia già presente. Certo è che, - prosegue - allo stato attuale delle cose, la città è carente di servizi ed è ancora poco ospitale: i bagni pubblici sono mal messi e spesso fuori servizio, il parcheggio autobus è inadeguato (confidiamo nel Progetto Plus), per i gruppi organizzati le vie del centro storico sono impraticabili per il continuo transito delle auto, il quartiere medievale dovrebbe pullulare di laboratori di artigianato e vendita di prodotti tipici, locali caratteristici e altri generi di strutture degne di una città turistica e, invece, spesso è ardua impresa trovare anche un solo bar aperto per usufruire delle toilette. Viterbo – ha concluso - ha tutte le carte in regola per essere meta turistica di riguardo, quindi ben venga la tassa per il turista, ma facciamo in modo che sia giustificata’’.

Così la pensa anche Chiara Zirino: ‘’Se c’è da pagare una piccola offerta in cambio di organizzazione, accoglienza, storia, arte e cultura ben proposte il turista non sarà frenato da due euro. Quello che è ben più grave - commenta - è che gli operatori del settore non facciano fronte comune per ottenere una città turistica a tutti gli effetti, con poche mosse, concrete e strutturate’’. Valorizzazione, promozione e cura sono le parole d’ordine per poter chiedere il tributo. ‘’Ben vengano piccole tasse di questo tipo se poi effettivamente fossero messe al servizio di una città d’accoglienza, come lo è sempre stata Viterbo, visto che l'ospitalità del pellegrino era sempre messa in primo piano e sottolineata da un'attenzione costante (pensiamo al Medioevo e al Rinascimento con i tanti hospitia, taverne e alberghi nati proprio per accogliere romei, viaggiatori, studiosi, prelati e personaggi di spicco in viaggio sulla Via Francigena).

 

 

 





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