ANNO 14 n° 88
La grande cavalcata
sui Monti Cimini
Oltre sessanta cavalieri hanno partecipato a Canepina al raduno
22/07/2014 - 00:10

CANEPINA - Castagneti secolari, folte pinete, boschi impenetrabili, sorgenti d'acqua, una natura rigogliosa e vedute mozzafiato hanno fatto a sfondo al raduno degli appassionati di cavalli svoltosi domenica scorsa a Canepina. Un evento che si ripete da dodici anni, organizzato dall'Associazione Cavalieri dei Cimini, presieduta da Enrico Ferri, in collaborazione con la Proloco di Canepina.

Cavalli e cavalieri, oltre sessanta, provenienti da molti centri della Tuscia e non solo (come ogni anno era presente una folta delegazione dei ''fedelissimi'' di Fiano Romano) si sono radunati in paese, da dove sono partiti per la lunga e suggestiva escursione attraverso una delle aree di maggior pregio ambientale della provincia di Viterbo. Tra i partecipanti anche diverse amazzoni e bambini.

L'Associazione cavalieri dei Monti Cimini è stata costituita allo scopo di valorizzare e tutelare il cavallo, fino ad alcuni decenni fa elemento fondamentale per l'economia locale, in quanto era lo ''strumento'' indispensabile per il lavoro nei terreni scoscesi e impervi, in particolare per estrarre i tronchi di castagno ceduo, con il quale venivano costruite le botti, una delle principali attività artigianali di Canepina, molto usato anche in edilizia.

Pur non essendo più come una volta il ''motore'' dell'economia agraria, nell'ultimo decennio il mondo del cavallo, nelle sue varie sfaccettature, ha assunto un ruolo economico significativo. Il Lazio, secondo gli ultimi dati dell'anagrafe equina, è al primo posto in Italia per numero di cavalli (32.940), di aziende (6.462) e di addetti (oltre 40mila). Un primato che è confermato anche in ambito provinciale con Roma prima provincia d'Italia con 11.876 cavalli, seguita da Rieti (6.869), Frosinone (5.709), Viterbo (4.005) e Latina (2.913).

Inoltre, più del 50% dei cavalli iscritti nel Libro genealogico si trova nel Lazio. E il Cavallo Tolfetano è per numero la seconda popolazione equina nazionale tra quelle tutelate.

Non vanno inoltre sottovalutati gli aspetti culturali e sociosanitari collegati al cavallo: dall’utilità scientificamente riconosciuta dell'ippoterapia, all'indotto economico collegato al turismo.

All'organizzazione del raduno, oltre all'Associazione dei cavalieri dei Cimini e al Pro Loco di Canepina, hanno collaborato anche squadra di caccia al cinghiale ''La nuova perla dei Cimini'', che ha offerto il pranzo a tutti i partecipanti, e la polizia provinciale, che ha assicurato alla carovana l'attraversamento in sicurezza lungo le strade provinciali.

Il presidente dell’Associazione Enrico Ferri ha ringraziato tutti i partecipanti e quanti hanno collaborato alla riuscita dell'evento. Infine, ha dato appuntamento a tutti al prossimo ottobre, quando si svolgerà un'iniziativa analoga collegata con le giornate della castagna di Canepina.







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