ANNO 14 n° 109
La ‘Tomba del Guerriero’: destino di una scoperta archeologica in pieno Risorgimento
Sabato prossimo alle 17 il convegno
08/04/2014 - 17:56

VITERBO - Nell’autunno del 1869 i fratelli Marzi portarono alla luce a Corneto un ricco corredo funerario fornito di armi, vasellame e ornamenti dalla foggia inusuale.

I venti di guerra, che investirono l’Europa nel 1870 e il radicale cambiamento degli assetti politici che portarono l’Italia all’unificazione nazionale, sparigliarono l’ordito di accordi già tessuto dalla commissione pontificia preposta alla valutazione scientifica dei reperti.

Fu così che uno dei più importanti contesti dell’archeologia italica del tempo prese la via dell’estero con il beneplacito delle istituzioni scientifiche del Regno d’Italia.

Dopo quasi un secolo e mezzo, un accurato studio multidisciplinare ha permesso di ricostruire i contorni della vicenda e valorizzare l’elevato potenziale informativo archeologico e storico dei singoli manufatti e dell’intero complesso. 

Andrea Babbi si è laureato in Archeologia (Etruscologia e Antichità Italiche) presso la Sapienza-Università di Roma nel 1998 svolgendo la sua tesi sulle fibule della Raccolta Comunale del Museo Nazionale di Tarquinia. Ha conseguito il titolo di Specialista in Archeologia Classica (Etruscologia) e quello di dottore di ricerca in Etruscologia presso la Sapienza-Università di Roma. Ha completato un primo Post-Dottorato in Pre- e Protostoria egea presso la Scuola Archeologica Italiana di Atene e ha conseguito il Premio Roger Lambrechts istituito dalla Académie Royale des Sciences, des Lettres & des Beaux-arts de Belgique.

Nel 2010, su incarico dell’Antikensamlung- Berlin, ha realizzato lo studio della Tomba del Guerriero di Tarquinia coordinando un équipe internazionale. Tra il 2010 e il 2012 ha condotto ricerche sulle statuette antropomorfe protogeometriche alla Università Ruprecht-Karls–Heidelberg. Dal 2012 lavora a progetti di ricerca rispettivamente al Centro di Ricerca del Römisch-Germanisches Zentralmuseum di Mainz, ad Argos (Grecia) in collaborazione con il Deutsches Archäologisches Institut – Athens e l’Ecole Française d‘Athènes, e su Cuma grazie al coordinamento con il Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Ha recentemente svolto attività di insegnamento in Etruscologia presso l’Università Johannes Gutenberg di Mainz.

 

 






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