ANNO 14 n° 110
L'Asd Monterosi una squadra tutta nuova
Le parole dei tre presidenti
11/07/2014 - 16:22

E' tardi. Spiace dirlo ma è davvero tardi. Per programmare, per riflettere, per costruire una buona 1a squadra, per conoscere a fondo i collaboratori, per fare le scelte necessarie anche se drastiche.

E' tardi per tutto. Tranne che per l'entusiasmo, il coraggio e la determinazione. Più forte e luminosa delle mille chiacchiere inesorabili ed anche giustificabili, delle invenzioni dei giornali, dei risentimenti del passato, dei fallimenti ma anche delle promesse non mantenute.

Odissea normale della vita che, sempre, mi induce al sorriso.

Con divertimento ho scoperto di essere diventato napoletano e imprenditore (magari!). Di far parte di una “cordata” insieme a Patrizio Oliva, campione straordinario ed uomo meraviglioso che mi ha accordato totalmente la sua fiducia.

E questo, consentitemi, vale più di ogni altra cosa.

E che dire della “banda di napoletani” tesa ad impossessarsi della società?

Ridicolo, per due motivi: l'ASD Real Monterosi è un'associazione e il nostro direttore generale, Luigi Conte e l'allenatore, Alberto Savino, due straordinari esempi di professionismo e di moralità.

Moralità, di questo stiamo parlando. O se preferite di “Etica”, orrenda blasfemia contemporanea. Siamo qui per creare una scuola di calcio degna di questo nome, punto. Ora mi conoscete un po' meglio, pane al pane.

Nè proclami né illusioni: solo possibilità.

Guardate come è semplice: fine del business pallonaro. Abolendo le società e trasformandole in associazioni sportive.

La massa di denaro che circola attualmente servirebbe a potenziare le scuole calcio e a nutrire tutti gli altri sport minori, nonchè a migliorare gli impianti ed allargare l'interesse dei giovani allo sport.

I grandi marchi avrebbero la stessa visibilità ma eviteremmo di creare eroi di cartapesta e di rovinare le nuove generazioni che si nutrono di esempi devastanti.

Questa è una cura talmente semplice che ovviamente verrà tacciata come idiozia: già lo so.

Ma non è che gli idioti siano altri, per non volerli definire in altro modo?

Questo è un appunto, le possibilità sono 'infinite' e 'ragionevoli' ma non ve lo dico subito altrimenti le rubate.

Si, lo fate.

Luciano Capponi, Presidente Etico

 

 

Dopo una doverosa riflessione, ho deciso di rimettermi in marcia.

Il patrimonio conquistato in undici anni di presidenza dell’ASD Monterosi non poteva essere dimenticato, né abbandonato.

Così, nonostante una grande stanchezza, ho cavalcato nuovamente il mio destriero, quello dei sogni e degli obiettivi concreti e sono ripartito.

Ed eccomi qua, più deciso che mai e con l’esperienza maturata in tanti anni, ad inseguire il compimento dell’opera: una scuola calcio che sia d’esempio. Che insegni ai nostri ragazzi il rispetto, l’educazione e l’onestà. Ma anche la gioia di partecipare.

Il futuro sono i bambini, è da lì che dobbiamo partire. Tutto il resto, vittorie e sconfitte, sono il sale necessario alla crescita individuale e collettiva.

Anche la prima squadra (l’Eccellenza per intenderci) si uniformerà a questi criteri.

Ci piace vincere, non si può negare ma rispettando valori che oggi nel calcio sono inesistenti. Questa, in breve, la grande scommessa.

Ringrazio NO FAIR NO PLAY e ASD Vigne Nuove per il conforto e la collaborazione: il loro progetto merita di essere sposato integralmente.

Un grazie particolare a Luciano Capponi che con il suo entusiasmo (fu lui l'autore del campo in erba di Monterosi), ha portato nuova linfa.

Vi attendo tutti alla festa di presentazione dell'11 Luglio 2014 alle ore 17.30 presso il campo sportivo M.Martoni di Monterosi.

Flaminio Cialli, Presidente

 

 

L’Italia è appena uscita dal mondiale: alleluia!

Non per un piacere masochista o per volontà tese a destabilizzare “l’onor patrio” ma per un ritorno di giustizia, un'onesta riflessione sul mondo pallonaro che, guarda caso, rappresenta la realtà sociale italiota.

Vi supplico onorevoli opinionisti, giornalisti e quant’altro: un piccolo esame di coscienza è benefico per le malattie di vario genere e produce una migliore salute psicofisica.

Da questa piccola realtà chiamata Monterosi, che non si erge certamente a pulpito, nasce una precisa volontà: il desiderio di cambiare le cose.

Sport come educazione, onestà, rispetto e ridimensionamento dei procuratori, fine della violenza e della maldicenza. Calcio come gioco, non guerra. Ricordare ai giovani che correre dietro un pallone è solo un sorriso e una fratellanza.

Insegnare il rispetto dell’avversario, il distacco e il silenzio dalle decisioni arbitrali in attesa che la moviola interrompa sospetti e giochi di potere.

Questa è una di quelle cose che sanno perfettamente tutte le persone di buon senso, da sempre ma si finge di non sapere.

Perché? Forse per paura di perdere privilegi? Per ossequio a chi impone?

Facciamola finita, per favore, sapete tutti di cosa stiamo parlando. Il problema è che si è talmente abituati a chinare la testa, schiacciati dai condizionamenti, che al massimo abbiamo il coraggio di sussurrare: “… non possiamo farci niente…”

Ma stiamo scherzando? E' proprio in questo modo che si dà potere a chi non ne ha le capacità e per questo definiamo “utopia” il buon senso.

Questa omertà stucchevole deve essere sradicata. Orde di famiglie che incitano i propri figli alla violenza, genitori che pagano per far entrare il proprio ragazzo nella rosa della squadra: che si sappia! Intrighi, calunnie, invidie: e poi ci stupiamo che un giocatore normale venga osannato come fuoriclasse!

E' una vetrina figlia degli sponsors, delle raccomandazioni, degli interessi. Il nostro inno dichiara: “Siam pronti alla morte l’Italia chiamò”. Ma quale Italia chiama e quale morte auspica?

Noi auguriamo vita ai nostri figli, non morte. Anche qui è evidente una realtà guerrafondaia innalzata a normalità. Non camomilla signori, spezie mediterranee per svegliarci. Basilico, olio d’oliva… ancora esistono?

Credetemi, siamo pronti ad acquistare l’acqua calda - decaldizzata: cioè l’acqua.

E ci daranno esaurienti spiegazioni scientifiche e l’Europa le inserirà in un decalogo di imposizioni inderogabili e “necessarie”. E’ mai possibile che da questo ameno luogo chiamato Monterosi si abbia il coraggio e la presunzione di affermare cotante corbellerie e di far timidamente trapelare l’intreccio imprescindibile tra il calcio e la cosa pubblica? La risposta è stupida e retorica: si. E così torniamo alle cose semplici ed alla normalità.

E' tempo di... reset, il calcio è un gioco, non è una guerra. Vogliamo insegnare ai giovani non per la smania del successo ma per un sano equilibrio organico e mentale.

Molti campioni italiani di altre discipline ci daranno una mano. Il mio messaggio alle nuove generazioni è semplice: non scordatevi di sognare, ragazzi, una nuova vita, non abbiate timore di seguire i vostri sogni… fatelo adesso, subito, prima che diventi illegale. Così ho costruito la mia carriera di pugile: l’ho sognata fin da bambino. E quando ho sentito quell’entusiasmo trasformarsi in mero interesse, ho chiuso baracca e burattini.

Ho abbandonato quando ero ancora giovane. Non è legge la mia storia, è ovvio. Ma insegna qualcosa. Quello che speriamo di realizzare a Monterosi.

Partizio Oliva, Presidente Onorario







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