ANNO 14 n° 116
Marcello Meroi ricorda
don Pierino Gelmini
''Ha avuto il merito di restituire moltissimi ragazzi alla societą''
13/08/2014 - 11:43

Riceviamo e pubblichiamo

“Con don Pierino Gelmini scompare uno dei principali protagonisti della lotta alla droga in Italia e non solo. Una persona straordinaria che ho conosciuto molto bene e di cui mi onoro di essere stato amico. Più volte, sia in veste di parlamentare che di amministratore, ma soprattutto da suo estimatore personale, ho visitato la sede di Amelia ed altri centri periferici diffusi in Italia di quella Comunità Incontro che don Pierino ha fondato e guidato per anni, conoscendo dall'interno il metodo profondamente cristiano da lui praticato per aiutare i ragazzi ad uscire dal tunnel della droga; un metodo fondato in primo luogo sull’amore, la comprensione, il rispetto dell’altro, medicina essenziale per far riacquisire la fiducia in se stessi alle persone affette da tossicodipendenza.

Don Pierino amava ripetere che la comunità doveva essere un luogo di accoglienza e di integrazione, non una prigione che avrebbe rischiato di rendere ancora più degradante il loro stato di disagio. Un luogo dove tutti dovevano sentirsi parte di una grande famiglia, e dove il padre doveva saper dispensare affetto, trattando ognuno come l’altro, figli allo stesso modo, ma nell'assoluto rispetto delle regole. La sua ricetta, amava dire, era la 'Cristoterapia'.

Non entro nel merito delle vicende che gli sono state contestate negli ultimi anni; accuse che resteranno tali visto che il processo, tanto invocato da Pierino per poter dimostrare fino in fondo la sua estraneità ai fatti, si è interrotto da tempo proprio per le sue gravissime condizioni di salute che gli hanno impedito di presenziare alle udienze e difendersi.

Don Gelmini ha affrontato tutto a testa alta, con una dignità sorprendente, arrivando persino a chiedere le dimissioni dallo stato clericale per potersi meglio difendere davanti ai giudici, quei giudici che, era certo, gli avrebbero restituito l’onorabilità macchiata. E spiace aver dovuto assistere nei suoi confronti a processi mediatici e condanne preventive ad opera di chi, troppo facilmente, dimentica principi di diritto validi per tutti, anche per un sacerdote poco amato, a differenza di altri, per la sua dichiarata affinità con una area politica in quel mondo ritenuta 'politicamente scorretta'.

Resta il fatto che don Pierino ha salvato tante vite, restituendo moltissimi ragazzi alla società: questo è un merito che nessuno potrà mai disconoscergli e che gli ha donato l'amore e la riconoscenza profonda di migliaia di giovani e delle loro famiglie. Don Gelmini nei tanti incontri con i suoi 'figli' e con i visitatori delle sue comunità, ripeteva sempre il messaggio che a lui stava più a cuore: 'state lontani da tutte le droghe, leggere o pesanti che siano, perché non esistono al mondo droghe buone e droghe cattive, ma una sola e devastante grande piaga chiamata droga, che inganna l’uomo costruendo intorno a lui l’illusione di una falsa felicità destinata ad annullare la dignità umana'. Un messaggio chiaro, deciso, incontrovertibile, che ha portato avanti per tutta la sua straordinaria vita dedicata agli altri. Per questo non lo dimenticheremo mai.

Ciao don e grazie di tutto”.

Marcello Meroi

 

 






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