ANNO 14 n° 89
Mazzola contrario alla chiusura di ostetricia
Il sindaco di Tarquinia scrive a Zingaretti e Macchitella per un incontro
29/07/2014 - 16:08

TARQUINIA - «Giù le mani da ostetricia!». Lo afferma il sindaco Mauro Mazzola, che ha scritto una lettera al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e al direttore generale dell'Ausl di Viterbo Luigi Macchitella, per esprimere la più netta contrarietà all'eventuale chiusura del reparto dell'ospedale di Tarquinia e per chiedere un incontro. «Leggo con stupore dalla stampa della possibilità di chiudere l'ostetricia. - prosegue il primo cittadino - Di nuovo i tagli alla spesa sono basati essenzialmente sui numeri, piuttosto che su valutazioni approfondite anche a sfondo assistenziale. Il mio disorientamento è pure maggiore se si considera che non sono stati minimamente ascoltati i consigli e le preoccupazioni (come quelli che il sottoscritto ha esternato ai dirigenti del settore sanità) degli amministratori locali diretti responsabili, di fronte ai cittadini, di tutto ciò che accade sul territorio: inclusa sanità e attività sociale. Per non parlare del paventato risparmio che è solo, a mio parere, spostamento dell'onere dal pubblico al privato. Quello che si economizza dalle poco parsimoniose casse della Ausl va tutto a carico di chi deve accollarsi ulteriori spese per gli spostamenti e quanto di conseguenza. L'utente fa quello che può. Chi vive a confine con la Toscana preferisce la mobilità passiva verso quegli ospedali e molti altri si spostano verso strutture che ritengono più efficienti. Nel 2010, quando venne fatta un'indagine sulla mobilità passiva, si scoprì che una notevole quantità di donne, da Civitavecchia, venivano a partorire all'ospedale di Tarquinia. Questo per dire che bisognerebbe andare oltre i semplici numeri e indagare sulle motivazioni dei risultati numerici, sulla qualità e non solo sulla quantità dei dati. Auspico un incontro urgente, perché ritengo sia stata pregiudicata un'importante regola democratica che prevede l'espressione del parere delle istituzioni locali e dei cittadini interessati da un argomento di tale portata. Cittadini che vorrebbero continuare a iscrivere i propri figli all'anagrafe di Tarquinia».

Sulla vicenda è intervenuto il vice presidente della Commissione Salute della regione Lazio Antonello Aurigemma: ''«Zingaretti, ci risiamo. La mancata programmazione e l'abbandono dei territori per quanto riguarda la sanità laziale appaiono sempre più evidenti. A breve promuoveremo una raccolta di tutte le promesse fatte e puntualmente non mantenute da Zingaretti sulla sanità, in quest'anno e mezzo. Viste le premesse e le grida d'allarme quasi quotidiane, sarà una impresa ardua e difficile poiché rischieremo di consumare il patrimonio boschivo italiano per la quantità di carta che servirebbe per appuntare i tanti impegni presi e non rispettati dal presidente della Regione. Per questo motivo sarebbe più utile ed ecologico aprire un sito internet a tal proposito. Inoltre, ad aggravare la realtà, dopo le numerose proteste che arrivano da residenti e amministratori, molti dei quali di centrosinistra - come l'assessore di Cassino, i sindaci di Monterotondo e Bracciano, l'interrogazione al ministro Lorenzin dei parlamentari del pd sul futuro degli ospedali della Provincia - oggi l'allarme arriva dal primo cittadino di Tarquinia (anch'egli di centrosinistra) contro la chiusura del reparto di ostetricia. Noi lo ripetiamo: non si può giocare con la salute e sulla pelle dei cittadini. L'aspetto grave è che Zingaretti sembra rendersi conto della gravità e complessità della situazione soltanto dope le vibranti ed estreme proteste da parte di cittadini e amministratori: su tutte la marcia della salute per la tutela degli ospedali della Ciociaria di due settimane fa. Tutto ciò è incredibile e denota la totale assenza di pianificazione da parte dell'amministrazione regionale che ha sostanzialmente isolato le nostre province».






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