ANNO 14 n° 115
Meroi: ''I licenziamenti a Villa Buon Respiro sarebbero devastanti''
18/06/2014 - 15:41

VITERBO - ''Con profondo sconcerto sono venuto a conoscenza della lettera inviata dalle rappresentanze sindacali dei lavoratori del gruppo San Raffaele ai prefetti di Roma, Viterbo e Frosinone, al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, al presidente e all'amministratore delegato del gruppo San Raffaele in merito al paventato licenziamento di 262 lavoratori e lavoratrici impiegate nella varie strutture del Lazio. Una notizia che francamente mi lascia esterrefatto, soprattutto perché non molte settimane fa dalla Regione erano giunte notizie rassicuranti in merito al riconoscimento e accreditamento di tutti i servizi erogati dalle strutture del gruppo''.

E’ quanto che afferma il presidente della Provincia di Viterbo Marcello Meroi preoccupato per il futuro della casa di cura Villa Buon Respiro interessata dai tagli. ''L’attuazione dei licenziamenti collettivi annunciati – prosegue Meroi – produrrebbe effetti devastanti dal punto di vista occupazionale e socio sanitario, aumentando drasticamente il numero dei disoccupati nella Tuscia e nel Lazio e penalizzando inevitabilmente la qualità dell’assistenza e dei servizi assicurati fino ad oggi con straordinaria professionalità su un’ampia fascia d’utenza e su soggetti affetti da particolari patologie. Non posso quindi che raccogliere il grido d’allarme dei sindacati e chiedere al prefetto di Viterbo Antonella Scolamiero, che fino ad oggi ha sempre dimostrato un’attenzione ed una sensibilità straordinarie sui problemi occupazionali della Tuscia, di attivarsi come richiesto dalle organizzazioni presso la Regione, affinché con il buon senso, il dialogo e la collaborazione istituzionale si possano appianare le divergenze e scongiurare i licenziamenti. Un invito che ovviamente non posso non rivolgere anche al presidente Zingaretti, che conosco essere persona seria e concreta, con l’auspicio che pur in un contesto finanziario difficile per tutti, possa in qualche maniera venire incontro alle esigenze e alle necessità evidenziate, tutelando i livelli occupazionali. La Tuscia e il Lazio non possono permettersi né la perdita di altri posti di lavoro, né tanto meno la riduzione o la sospensione di servizi sanitari essenziali al territorio. Per quanto riguarda la Provincia di Viterbo – conclude Meroi – torno a ribadire la disponibilità a collaborare nelle forme e nei modi che potranno rivelarsi utili a trovare le migliori soluzioni''.





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