ANNO 14 n° 116
''Non diventeremo la discarica di Roma''
Equitani lancia l'allarme: ''I rifiuti della Capitale non tornano indietro e la Provincia non è stata avvisata''
02/12/2013 - 14:25

di Domenico Savino

VITERBO – Viterbo rischia di diventare la discarica di Roma. E’ l’allarme che lancia l’assessore all’ambiente della Provincia Paolo Equitani che prende carta e penna e scrive al ministro dell’Ambiente, al commissario straordinario per l’emergenza ambientale Goffredo Sottile e per conoscenza alla regione Lazio e a Ecologia Viterbo. I rifiuti della Capitale non tornano più a Roma ma restano a Monterazzano con il concreto rischio che la discarica viterbese collassi nel breve tempo: ''E’ una situazione di cui non siamo stati informati – attacca Equitani -, ma non possiamo tollerare che le problematiche di Roma ricadano su Viterbo e sulla nostra provincia. Non siamo disponibili a tollerare una situazione del genere''. Della questione è stata informata la Procura della Repubblica da parte del presidente della Provincia Marcello Meroi.

Tutto inizia con la con la chiusura della discarica romana di Malagrotta ad ottobre. Da allora il flusso anomalo. La Provincia monitora settimanalmente, attraverso una valutazione tecnica, i camion che arrivano a Casale Bussi e quelli che vanno da Casale Bussi a Monterazzano. Infatti secondo il decreto ministeriale del gennaio 2013 i rifiuti provenienti da Roma devono essere trattati a Viterbo nei limiti della capacità residua dell’impianto e poi riportati indietro. Tutto questo non avviene, proprio in coincidenza con i lucchetti messi a Malagrotta: ''E ci siamo accorti che qualcosa non andava – spiega Equitani -. Abbiamo iniziato a scrivere denunciando la gravità di quanto stava accadendo e soprattutto dicendo che non eravamo stati informati: nel silenzio istituzionale i rifiuti di Roma vengono smaltiti a Viterbo. A quanto a noi risulta non ci sono state autorizzazioni specifiche''.

Pertanto Equitani nella lettera diffida il Commissario ''a trasmettere e dare comunicazione delle disposizioni o delle disposizioni di atti che consentano quanto sopra indicato” e conferma “la totale indisponibilità ad accogliere sul territori provinciale lo smaltimento dei rifiuti di Roma, facendo presente che già da anni vengono smaltiti quelli di Rieti''.

Il presidente della Provincia Meroi vuole andare ancora più a fondo per capire cosa sta accadendo e il motivo per cui non è stato coinvolto il territorio: ''Ritengo che sia un atto gravissimo tenere all’oscuro di tutto l’amministrazione provinciale. Mi sto attivando anche attraverso la consulenza di legali per capire quali strumenti sono in mio potere per sottoscrivere un documento che vieti o blocchi il transito dei camion da Roma. E’ una situazione paradossale. Si fa un’operazione senza alcuna autorizzazione. Voglio escludere, e vorrei esserne certo, che qualcuno conoscesse questo tipo di procedura. A breve informeremo i sindaci che da questa situazione hanno un ritorno negativo''.

Ma la corrispondenza di Equitani non si limita a questo. L’assessore ha anche scritto alla Regione Lazio per prendere visione dei documenti e “comprendere in maniera univoca gli importi riferiti alle varie annualità con riferimento ai pagamenti già effettuati nelle annualità pregresse, all’importo riferibile al 2012 e per l’anno 2013 su quali quantitativi sarà applicato l’incremento per la produzione di CDR”. Secondo il decreto Verzaschi del 2005 la tariffa del conferimento di rifiuti era di 79,20 euro. Poi nel maggio 2011 fu aumentata a 93,20, ma inseguito al ricorso al Tar vinto si ritornò a quella precedente: “La Regione con una termina dirigenziale ha stabilito nuove tariffe – dice Equitani -, ma non se ne capiscono i termini. Nel 2009 era di 68,91 euro a tonnellata, nel 2011quest’importo diventa 82,40 e poi nel 2010 a far tempo per il 2013 ad Ecologia Viterbo vanno rimorsati 20,57 euro a tonnellata più il CDR prodotto”. Ed è stata inviata una terza lettera in quanto Ecologia Viterbo ha comunicato alla Provincia che si è deciso di applicare il criterio proporzionale per il CDR/CDS in riferimento ai rifiuti conferito da Roma, da Viterbo e Rieti: “Non concordiamo con quanto deciso e contestiamo nella sostanza e nella forma la decisione assunta”, ha concluso Equitani.





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