ANNO 14 n° 88
Poliziotto suicida
Toccante addio
a Marco Storti
Il feretro portato a spalla dai colleghi
22/10/2014 - 18:00

VITERBO – C’erano tutti i rappresentati della Questura di Viterbo e non solo ai funerali di Marco Storti, il poliziotto che si è tolto la vita con un colpo di pistola alla testa sabato scorso.

La cerimonia funebre si è svolta oggi pomeriggio nella chiesa del Sacro Cuore, al quartiere Pilastro; ad organizzarla è stata proprio la Questura.

A porgere l’ultimo saluto a Storti, c’era il questore Gianfranco Urti e il capo della Squadra mobile Fabio Zampaglione; presente anche il vice prefetto vicario Francesco Tarricone e il colonnello dei carabinieri Mauro Conte. Cordoglio e commozione durante la funzione funebre mentre il feretro è stato portati a spalla dai colleghi.

Marco Storti era un uomo stimato e benvoluto; in Prefettura, dove lavorava, lo ricordano come una persona riservata, spesso taciturna ma cordiale e gentile con tutti. Nessuno tra i colleghi nessuno avrebbe mai immaginato che Storti potesse arrivare a compiere un gesto tanto estremo.

Nella sua vita, apparentemente, non c’era nulla che non andasse: l’unica sua preoccupazione riguardava il fratello diversamente abile che, adesso, è rimasto solo. Proprio al fratello affetto da una grave malattia, il poliziotto dedicava gran parte del suo tempo libero. Solitamente lo portava con sé in un terreno che curava quando non lavorava.





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