ANNO 14 n° 89
Prete si toglie la vita con antidepressivi
Il religioso ha lasciato un biglietto in cui spiega le cause de gesto estremo
20/10/2014 - 13:10

VITERBO – Giampaolo Manca, 48 anni, soffriva di depressione da molto tempo. Tanto da non esercitare le funzioni religiose: pare non potesse celebrare l'attività sacerdotale e, di questo, soffriva molto.

Lo avrebbe scritto nero su bianco su quel biglietto autografo scritto prima di compiere il gesto estremo: l'idea di non poter più svolgere le mansioni ecclesiastiche nella chiesa di San Sisto, di cui era stato parroco, lo affliggeva troppo.

Al sacerdote, negli ultimi anni, erano rimasti la passione per le moto e l'insegnamento all'istituto teologico San Pietro, dove insegnava teologia e filosofia. Ma, per don Giampaolo, non era abbastanza.

A trovare il corpo senza vita, questa mattina, sono stati alcuni familiari cui, qualche giorno fa, aveva riferito che si sarebbe allontanato per qualche giorno. I parenti, tuttavia, conoscendo il suo stato di salute, stamattina si sono recati a San Sisto e, giunti nella canonica, hanno trovato il loro congiunto cadavere con accanto i flaconcini di antidepressivi.

Sul posto, per i rilievi di rito, sono giunti in breve tempo i carabinieri facenti capo al comando provinciale. Sono stati proprio gli investigatori a trovare il biglietto indirizzato ai familiari in cui il sacerdote spiega i motivi che lo hanno spinto a compiere il gesto estremo: primo fra tutti la sofferenza per non poter più esercitare le funzioni religiose.





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