ANNO 14 n° 117
Processo al branco
alle ultime battute
Oggi i primi interventi degli avvocati difensori degli otto giovani imputati
04/03/2013 - 07:00

VITERBO – A 6 anni esatti dai fatti, volge al termine il processo a carico dei componenti del branco, otto ragazzi di Montalto di Castro all’epoca minorenni, accusati di aver stuprato a turno una ragazza di 15 anni, al termine di una festa di compleanno, la notte tra il 31 marzo e il primo aprile 2007. Oggi, al tribunale dei minori di Roma, sono previsti gli interventi di alcuni difensori degli imputati. Il processo proseguirà l’11 marzo. La sentenza è prevista per il 25 successivo.

Il 18 gennaio scorso, i rappresentate dell’accusa, il pubblico ministero Carlo Paolella, della procura della Repubblica presso il tribunale dei minori, dopo un’accuratissima ricostruzione dell’accaduto, aveva chiesto una condanna complessiva a 32 anni di carcere, 4 anni per ciascuno degli imputati. Per uno di loro, con problemi di salute, aveva invocato una riduzione di pena.

I difensori dei componenti del branco, come hanno già fatto durante il dibattimento, sosterranno che non si trattò di uno stupro ma di una serie di rapporti consenzienti, consumati nel corso della nottata.

A dilatare oltre misura i tempi del giudizio ha contribuito anche la cosiddetta “messa in prova” concessa agli 8 giovani dopo che avevano ammesso le loro colpe e espresso il proposito di chiedere perdono alla ragazza. Si tratta di beneficio che prevede un programma di osservazione, sostegno e controllo che, se avesse avuto esito positivo, avrebbe portato all'estinzione del reato. Ma fu revocato perché la solidarietà espressa pubblicamente nei loro confronti da numerosi concittadini fece ritenere ai giudici che nel paese non ci fossero le condizioni ambientali necessarie al loro ravvedimento.

La vicenda è anche entrata a far parte di una piece teatrale. E' infatti uno degli episodi di ‘’Bambole - Storie silenziose di donne’’, interpretato dall'attrice argentina Candelaria Romero e da suo marito Paolo, in cui vengono ricostruire alcuni dei più efferati episodi di violenza sulle donne. Lo spettacolo, destinato a fare il giro del mondo, oltre ai fatti di cronaca in sé, stigmatizza il comportamento del sindaco di Montalto di Castro Salvatore Carai, che anticipò ai presunti stupratori i soldi per le spese legali. Le polemiche che seguirono approdarono anche in Parlamento. Tanto che l'allora segretario dei Pd Piero Fassino, partito in cui militava Carai, impose la sua esclusione dalle liste per il congresso di fondazione.

Dopo il rinvio a giudizio dei componenti del branco, alcune loro famiglie misero in vendita tutto il loro patrimonio. Ma furono scoperte dai difensori della ragazza che ottennero il sequestro cautelativo.






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