ANNO 14 n° 110
Sanità - Panunzi:
''Villa Buon Respiro,
ecco il decreto''
Accreditata la casa di cura
28/07/2014 - 17:40

VITERBO - Il consigliere regionale (e presidente della sesta commissione) Enrico Panunzi annuncia la firma del decreto di accreditamento per Villa Buon Respiro. Un atto che dovrebbe così mettere fine ai problemi della clinica riabilitativa. Una vera e propria eccellenza della sanità viterbese, la cui proprierà San Raffaele, lo scorso giugno, aveva annunciato la messa in mobilità dei 120 dipendenti. Con i relativi gridi di allarme degli stessi lavoratori, dei sindacati e di alcuni amministratori locali.

''La Regione Lazio ha emanato il decreto di accreditamento per Villa Buon Respiro con il quale arriva finalmente a conclusione una vicenda complessa - scrive Panunzi -Utenti della struttura e dipendenti con questo atto possono ora guardare al futuro con più serenità. Per mesi me ne sono occupato, in continuo contatto con gli uffici regionali interessati e con il prefetto di Viterbo. Voglio ringraziare quindi la cabina di regia sulla sanità, il presidente Zingaretti e la Giunta. Con in tasca questa bella notizia, penso sia tuttavia importante ripercorrere le tappe che hanno portato ad emanare l'atto.

La situazione si trascinava da anni, come dimostra una corrispondenza fitta tra i vari soggetti interessati, peraltro finora mai risolutiva. Finalmente si decide di ripristinare la correttezza amministrativa relativa agli accreditamenti e alle autorizzazioni regionali, cercando di ricostruire l’intera vicenda. Per preparare il decreto la struttura, da me sollecitata più volte, ha avuto bisogno del tempo necessario, al fine di preparare un decreto inattaccabile e inoppugnabile, tale da fotografare la storia degli ultimi anni. Una storia che non era mai stata analizzata e affrontata in maniera risolutiva, visto che ci sono state mancate risposte e tempi dilatori, tanto da giungere anche ad un contenzioso giudiziario – amministrativo.

La Regione ha voluto porre termine a questa vicenda e lo ha fatto con un atto che ha tutelato sia gli utenti che i dipendenti, che vivevano una situazione di precarietà e senza prospettive certe. Prima di questo decreto c'è stato un lavoro paziente, quotidiano, e da più parti si è pensato che ci fosse disinteresse alla vicenda. L’atto della Regione, in ultima analisi, ha completato questo iter laborioso, contrastato e conflittuale.

In ultimo - conclude Panunzi - mi corre l’obbligo di una riflessione, che noi tutti dobbiamo compiere: pensare cioè se non sia necessario creare e garantire una pluralità dell’offerta sanitaria, considerato che questa situazione nasce da una sorta di monopolio nello specifico segmento assistenziale. Peraltro è quello che prevede il collegato alla Finanziaria regionale, che tende a facilitare quantomeno le autorizzazioni, andando così nella stessa situazione del decreto emanato dal Governo''.





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