ANNO 14 n° 116
''Santa Rosa e la Macchina'', la mostra di Mauro Galeotti
29/08/2014 - 12:30

VITERBO - Per il ciclo di mostre ''Verso un museo della memoria viterbese'', aperto con ''Viterbo ne La Bella époque'' organizzata a giugno scorso, lunedì 1 settembre alle 17 Mauro Galeotti inaugurerà ''Santa Rosa e la Macchina'', mostra di 150 manifesti e immagini che coprono un arco di anni che va dal 1657 al 1985.

Si tratta di manifesti originali raccolti da ben 45 anni da Mauro Galeotti con l’aiuto del padre Vinicio. Una documentazione unica e rara, infatti, non si conoscono copie superstiti di numerosi programmi della Macchina di santa Rosa, programmi assai interessanti per sapere come avveniva la festa dedicata alla Verginella viterbese.

Sono esposti i manifesti del 1801, quando il trasporto fu interrotto per la morte di alcune persone al passaggio della Macchina, e quello del 1810 quando i francesi decisero di ripristinare l’evento così caro ai Viterbesi.

Un manifesto del 1657, con la figura di Rosa, ricorda i Viterbesi che ringraziano la Madonna e santa Rosa per aver scongiurato la peste, che avrebbe decimato la popolazione.

Del 1901 è il manifesto, forse più interessante e bello, perché raffigura a colori, in stampa litografica, la Macchina in Piazza del Plebiscito, tratta da uno splendido acquerello conservato al Museo civico di Viterbo.

Non molto noti ai Viterbesi gli spari di mortaio che nell’800 avvisavano i Viterbesi, accorsi a vedere il trasporto, come comportarsi durante la manifestazione. Che dire poi della giostra della vaccina o del toro, dello sparo della macchina artificiale, della corsa di cavalli a La Quercia, delle ''Proiezioni cinematografiche colorate'' del 1907.

Molti manifesti occupano uno spazio di tre metri di altezza, sono imponenti, colorati, ben stampati e riportano qual era la programmazione degli avvenimenti, molti dei quali ormai perduti.

Non mancano curiosità come un manifesto voluto dal viterbese Annibale Salcini, figura gradevole, carico d’amore per santa Rosa, un altro per il gemellaggio di Viterbo con la Colombia, e altri stampati per i passaggi delle ''Piccole Macchine dei Ragazzi'', come si chiamavano allora le attuali Minimacchine di santa Rosa dei quartieri san Giovanni-Centro storico, del Pilastro e di san Biele.

La mostra ''Santa Rosa e la Macchina'' sarà ospitata nelle sale dell’Incubatore ICult di Bic Lazio, a Viterbo in Via Faul 20/22 fino a domenica 21 settembre.

L’esposizione di tanta memoria, che ripercorrerà la storia del trasporto della Macchina di Santa Rosa, è stata organizzata da Mauro Galeotti, con il materiale del suo immenso archivio, con la collaborazione di Bic Lazio, della società Archeoares e con il supporto del Sodalizio Facchini di Santa Rosa, nonché della Fondazione Carivit, della Banca di Viterbo e di Daniel Plants.





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