ANNO 14 n° 89
Signorelli: ''Il 25 aprile e il sangue dei vinti''
23/04/2014 - 16:26

''Tra poche ore saremo ancora una volta inondati dalle liturgie dl regime post-fascista nata il 25 aprile 1945 dalla resistenza e dall’antifascismo, sui cui valori “permanenti” si fondò la Costituzione e la Repubblica.

69 anni dopo è stato dichiarato il fallimento dell’Azienda Italia per cui i nostri governi sono obbligati a recarsi a Bruxelles per sottoporre i libri contabili a giudizio della Commissione Europea prima ancora di discuterli alle Camere.

60 milioni di italiani sono stati messi alla mercè di qualche migliaia di persone che vivono nelle zone franche della impunità delle “caste” degli speculatori e di parassiti che possono condizionare a loro piacimento le scelte della politica in connessione con la potentissima internazionale del denaro.

Il cittadino italiano non è più Sovrano come lo dichiarò la Costituzione ma suddito di un brigantaggio non sconosciuto ed affine ai centri del potere.

Tra poche ore, quindi, i sacerdoti custodi e celebranti di ipocrita religione civile a nome della repubblica usciranno in processione.

Ci dispiace ma la celebrazione del 25 aprile continua ad essere reiterata per la sola parte uscita vittoriosa dalla tragica guerra fratricida che non intese mai che si raggiungesse la pacificazione nazionale tra tutti gli Italiani, ma sul sangue dei vinti espropriati della comune memoria.

È una grande responsabilità della repubblica quella di continuare a dissimularsi dietro gli usuali paramenti che privilegia chi ha tradito popolo e nazione, nel momento stesso della sconfitta del paese legale sulla pelle di quello reale dei poveri cristi di ogni fede e parte sociale e politica affratellati dalla sofferenza e dall’umiliazione.

Riteniamo che sia il tempo di una primavera di autentica liberazione di tutti gli Italiani per rifondare la Repubblica''.

Senatore Ferdinando Signorelli






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