ANNO 14 n° 89
Strage di bambini a Gaza. Stop ai voli su Tel Aviv
23/07/2014 - 09:40

Le forze israeliane hanno ucciso un palestinese nel corso di uno scontro avvenuto alle prime ore del mattino nel villaggio di Hussan, in Cisgiordania. Lo hanno riferito forze di sicurezza palestinesi. Secondo questi ultimi la vittima, 32 anni, si chiamava Mahmoud al-Hamamra. E' stato ucciso da un proiettile in pieno petto, mentre lanciava pietre verso gli israeliani.

 

Anche due soldati israeliani sono stati uccisi la notte scorsa in combattimenti nella Striscia. Lo ha annunciato il portavoce militare secondo cui sono arrivate a 29 le perdite totali tra i militari dall'inizio delle operazioni su Gaza.

 

641 morti, 4030 feriti: questo, secondo l'agenzia di stampa al-Ray, vicina a Hamas, il bilancio aggiornato dei palestinesi di Gaza colpiti dal fuoco israeliano.

 

La compagnia aerea EasyJet ha sospeso i suoi voli da e per Tel Aviv per 24 ore, dopo che un razzo lanciato da Gaza ha colpito una zona vicino all'aeroporto della città israeliana. Lo ha reso noto martedì sera la compagnia britannica con un comunicato. 'EasyJet deciderà giorno per giorno se riprendere o no i suoi servizi da e per Israele', aggiunge la nota. Anche la compagnia Air Serbia ha annunciato la decisione di sospendere per 24 ore i voli su Tel Aviv per ragioni di sicurezza dei passeggeri e dei membri dell'equipaggio.

 

Il miliardario americano Michael Bloomberg ha annunciato invece di aver preso l'aereo per Tel Aviv in segno di solidarietà verso Israele, e ha fatto appello agli Stati Uniti affinchè sia permesso alle compagnie aeree di tornare a servire Tel Aviv. Sul suo account Twitter, l' ex sindaco di New York fa sapere di essere salito a bordo di un aereo della compagnia israeliana El Al 'in segno di solidarietà con gli israeliani e per dimostrare che volare su Israele è sicuro'. Bloomberg preme sull' Agenzia americana dell' Aviazione affinchè tolga il divieto, ritenendo che questo fornisce ad Hamas 'una vittoria non meritata' nel conflitto con Israele. L' iniziativa lo mette su posizioni antitetiche al governo americano, che ritiene che il divieto metta i cittadini americani al riparo dai razzi di Hamas.

 

Il divieto imposto alle compagnie aeree statunitensi di effettuare collegamenti con Israele è motivato solo da ragioni di sicurezza: lo ha affermato il segretario di Stato americano John Kerry, in una telefonata al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Kerry, al Cairo per tentare di raggiungere un cessate-il fuoco nella striscia di Gaza, ha precisato a Netanyahu - riferisce il portavoce del dipartimento di Stato Jen Psaki - che gli Stati Uniti decideranno se mantenere o meno questo divieto entro 24 ore. I voli verso Israele sono stati interrotti anche da numerose compagnie aeree mondiali, anche europee.

 

La compagnia aerea americana Us Airways ha annunciato che riprenderà domani i suoi voli verso Tel Aviv, dopo averli sospesi ieri per il divieto dell'Agenzia federale americana dell'aviazione (Faa) di volare in Israele per motivi di sicurezza. La decisione delle autorità americane è stata presa dopo che un razzo lanciato da Gaza è caduto vicino all'aeroporto di Tel Aviv. La Faa aveva precisato che avrebbe deciso entro 24 ore se prolungare o meno il divieto.

 

L'Unicef, strage di bambini a Gaza, 121 uccisi - Decine di piccole bare sono state allineate oggi nel piazzale antistante il comune di Ramallah per denunciare l'ininterrotta strage di bambini palestinesi a Gaza: dall'inizio dell'operazione militare israeliana contro Hamas, più di 120 bambini sono infatti stati uccisi. Un bilancio drammatico che continua a salire. Dall'8 luglio scorso al 21 luglio - ha denunciato l'Unicef oggi a Ginevra - 121 bambini palestinesi sono stati uccisi a Gaza. Si tratta di 84 ragazzi e 37 ragazze.

 

Il più giovane aveva appena 5 mesi ed il più grande 17 anni, ha dettagliato l'Agenzia delle Nazioni Unite. Tra i 121 bambini morti, 80 avevano meno di 12 anni, pari a due bambini uccisi su tre. Il bilancio è ancora salito nelle ultime 24 ore, con la morte tra gli altri di una bimba di quattro anni segnalata dalle agenzie di stampa. Ed ai troppi morti si sommano i feriti. 'Almeno 904 bambini palestinesi' hanno infatti subito ferite tra l'8 e il 20 luglio, ha aggiunto l'Unicef. Infine, secondo le valutazioni degli operatori umanitari sul terreno, almeno 107mila bambini hanno bisogno di sostegno psicosociale specializzato per affrontare il trauma che stanno vivendo in seguito alla morte di parenti o il loro ferimento o la perdita della propria casa. Dall'inizio della crisi - ha spiegato il portavoce dell'Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari, Jens Laerke - le squadre di emergenza psico-sociale sono state in grado di fornire un sostegno iniziale a 868 bambini in tutta la Striscia. Il portavoce ha descritto una situazione drammatica e 'devastante' sul fronte della protezione. Nella Striscia densamente popolata, con circa 4.500 persone per chilometro quadrato, 'non c'è letteralmente alcun posto sicuro per i civili', ha detto. Circa 500 case sono state completamente distrutte o gravemente danneggiate da attacchi aerei israeliani, ha aggiunto, e globalmente più di 100.000 persone sono sfollate in 69 scuole gestite dall'Unwra (l'ente dell'Onu per i rifugiati palestinesi). Sulla popolazione gravano inoltre le carenze di forniture ospedaliere e medicinali. Diciotto strutture sanitarie sono state danneggiate nella Striscia, inclusi tre ospedali, ha riferito l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Tra questi l'ospedale di Al Aqsa bombardato ieri. Molto preoccupante anche l'accesso all'acqua e le condizioni igieniche. L'Onu stima infatti che 1,2 milioni di persone nella Striscia non hanno accesso o solo un accesso limitato all'acqua.

ansa.it






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