ANNO 14 n° 118
Tra i due litiganti il terzo gode: Caci
Forza Italia, il sindaco di Montalto di Castro in pista per la segreteria del partito
21/10/2014 - 01:01

VITERBO – Se l'ex Cav non dovesse cambiare idea, cosa tutt’altro che improbabile visto i precedenti, i congressi comunali e provinciali di Forza Italia 2.0 dovranno essere celebrati entro il marzo 31 marzo 2015, festa di san Beniamino martire.

Silvio Berlusconi ha aperto ufficialmente la stagione delle assise forziste ieri pomeriggio: ''I congressi – ha detto - non siano un semplice adempimento burocratico, ma divengano l'inizio di una nuova stagione e di una nuova Forza Italia''. Ha poi annunciato che il tesseramento si chiuderà improrogabilmente il 30 novembre e che tutti i congressi dovranno tenersi tra il 15 dicembre e il 31 marzo. Eventuali proroghe potranno essere valutate solo nelle realtà interessate a elezioni regionali o amministrative.

Le affermazioni del lider maximo hanno avuto l’effetto di un ''ice bucket challenge'' su Giulio Marini e Francesco Battistoni, in attesa di sfidarsi in un duello politico all’ultimo sangue per il controllo di quel che resta del partito. Una sfida che non prevede prigionieri: chi vince piglia tutto, chi perde si ritira a vita privata. E siccome i congressi, da che mondo e mondo, si vincono con le tessere, i due saranno obbligati a gettarsi a capofitto nella campagna di arruolamento. Già a settembre scorso, prima che la chiusura del tesseramento fosse prorogato dal 31 ottobre a fine novembre, alcuni forzisti sia d’osservanza mariniana che di rito battistoneo, osservavano preoccupati: ''Se dovesse continuare il muro contro muro rischieremmo di trovarci con più iscritti che voti''.

Dopo le parole di Berlusconi la ricerca spasmodica di nomi da iscrivere a Forza Italia non potrà che subire un’accelerazione ulteriore. Anche se il momento è difficile e non solo da punto di vista politico: le casse di Forza Italia sono praticamente a secco e le varie correnti sono quasi da mensa Caritas. Insomma, Marini e Battistoni sono chiamati a uno sforzo economico ancorché politico senza precedenti. E senza avere alcuna garanzia di uscire vincitore dall’ordalia congressuale.

Ad ingarbugliare ancor più la situazione, inoltre, è spuntato il terzo incomodo: Sergio Caci, sindaco di Montalto di Castro, il quale ha deciso di essere della partita. Caci ha davanti a sé un ventaglio di opzioni: potrebbe candidarsi alla guida di Forza Italia costituendo di fatto una propria corrente; potrebbe diventare il candidato dei mariniani contro Battistoni o quello battistoneo contro Marini. E ancora: il sindaco di Montalto di Castro potrebbe diventare il candidato unitario, capace di far rinfoderare le sciabole ai due litiganti. Insomma, Caci potrebbe diventare il ''papa di transizione'' chiamato a normalizzare Forza Italia.

Ma c'è anche un altro aspetto che preoccupa non poco i contendenti: il clima di rassegnazione che incombe su gran parte dei militanti berluscones, molti dei quali danno per irreversibile il declino del partito. Diversi di loro hanno iniziato a guardarsi attorno alla ricerca di un nuovo approdo politico: alcuni hanno trovato un certo interesse per il Nuovo Centro Destra o Fratelli d'Italia, ma un numero non trascurabile sta riflettendo seriamente sulla Lega Centro Italia, la versione cacio e pepe delle Lega Nord, che proprio a Viterbo vorrebbe costruire uno dei suoi trampolini di lancio. A questo punto, perché non fare un pensierino su un neo Stato pontificio e chiedere l'annessione al Vaticano?





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