ANNO 14 n° 109
Turismo, gli operatori
sperano in Ferragosto
e nei last minute
14/08/2014 - 00:00

VITERBO - Dopo un giugno fiacco e un luglio disastroso, condizionati anche negativamente dal maltempo, gli operatori del settore ricettivo, alberghiero ed extra alberghiero confidono molto in Ferragosto e nei last minute, caratterizzati da prezzi più abordabili rispetto alla disponibilità del reddito famigliare senza abbassare la qualità.

Sempre più numerosi infatti quelli che utilizzano internet per ricercare proposte e promozioni più vantaggiose.

''Le stime per Ferragosto da nostre indagini sul campo degli operatori turistici aderenti a Confesercenti - si legge nella nota - parlano di una parziale ripresa in ordine alle prenotazioni per il mese di agosto soprattutto per i giorni a cavallo del Ferragosto''.

''Prenotazioni sempre più brevi e concentrate ormai - dice Vincenzo Peparello responsabile regionale dell'area turismo Confesercenti - vacanze ridotte e all'insegna del risparmio, prevalentemente in famiglia, da parenti o amici, distanze più corte del passato anche per l'incidenza del costo del carburante e autostrade, sono una costante a cui gli operatori dovranno abituarsi. Si calcola infatti - aggiunge - che il 47% degli italiani che faranno una vacanza in questo periodo la trascorreranno nella loro regione, anche per questo - continua Peparello - quest'anno il settore turistico balneare anche nella regione Lazio e nelle provincie risentirà pesantemente di una stagione compromessa. Nel settore dell'ospitalità e dei servizi complementari non ci sono saldi, quello che si è perso prima non si recupera più''.

''L'andamento del mese di agosto delle prenotazioni sia a livello nazionale che a livello regionale e locale non si discostano di molto - prosegue ancora Peparello - se si considera infatti che tra quelli che hanno già fatto qualche giorno di vacanza a giugno e luglio e non si muoverà per problemi di lavoro o per problemi economici, vedi anche la maggioranza dei pensionati che hanno dichiarato più del 60% non faranno nemmeno un giorno di vacanza, alle prese con il potere di acquisto della loro pensione 700/800 euro, gli italiani concentreranno la vacanza nella settimana di ferragosto. Ma anche se in questo ponte di ferragosto si registrano riprese delle prenotazioni dei nostri connazionali, sono proprio gli italiani alle prese con l'incertezza economica e anche con quella metereologica che sta condizionando non poco i comportamenti rispetto al periodo tradizionale del mese di agosto per il periodo di ferie, mese di agosto, che comunque rimane a livello nazionale e anche locale il più gettonato, ma con meno permanenza e spesa pro capite rispetto agli ultimi cinque anni''.

''Infatti i nostri operatori - dice ancora Peparello - confermano questi dati ricevendo prenotazioni per tre/quattro giorni e con budget limitatissimo. Certamente l'andamento delle prenotazioni in questi giorni e la speranza di avere il tutto esaurito per ferragosto fanno sperare in una boccata di ossigeno salutare per il fatturato. Un dato positivo viene riscontrato nella presenza maggiore di turisti stranieri, ma per quanto ci riguarda solo nelle città d'arte maggiori come Roma, Firenze e Venezia e località turistiche più blasonate, l'aumento degli stranieri riguarda soprattutto di provenienza dei paesi BRIC Brasile, Russia, India e Cina, mentre crollano gli arrivi dei turisti provenienti dai paesi più colpiti della crisi, come Spagna, Grecia e Portogallo.Comunque vadano le cose non possono essere recuperate perdite di fatturati condizionati oltre che dal mal tempo dalla minore disponibilità del reddito familiare. Dall'indagine Confesercenti Assoviaggi a livello nazionale e regionale si calcola che il calo dei turisti italiani nel mese di luglio sia al mare – 30% che in montagna – 15/20% abbiano spazzato via circa 400 milioni di fatturato. Per questo stiamo pensando, conclude Peparello, ad azioni a favore delle imprese del settore di un anno turistico straordinariamente negativo chiedendo appunto interventi straordinari quantomeno di rivedere gli studi di settore con conti alla mano di incassi e fatturati e agli enti locali di rivedere aliquote e scadenze di imposte e tasse a livello locale (Tasi e Tari) che incidono anche in considerazione degli aumenti notevolmente sui costi di gestione delle aziende''.

''Naturalmente - conclude Peparello - per dare i risultati definitivi aspettiamo i dati a consuntivo di stagione''.





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