ANNO 14 n° 115
''Turismo, meno potere alle regioni''
Il ministro Dario Franceschini ha inaugurato la manifestazione rispondendo
alle domande dei giornalisti Mulč e Banfi; domani Sgarbi, Dino Zoff e Mogol
22/10/2014 - 20:53

VITERBO – (d.s.) Una piccola Leopolda c’è anche a Viterbo. Il capoluogo della Tuscia è il centro per quattro giorni di Panorama d’Italia, l’iniziativa del magazine edito da Mondadori per far conoscere le intelligenza italiane attraverso le città i borghi, ricchi di una serie di peculiarità che rendono l’Italia unica. Un viaggio che è partito da Reggio Calabria nello scorso mese di aprile, che dura sette mesi e si conclude a Salerno il 22 novembre. Viterbo è la settima tappa di questo piccolo giro dello stivale delle eccellenze culturali.

Questo pomeriggio in piazza del Plebiscito c’è stato il taglio del nastro dell’evento alla presenza del sindaco Micherlini e del direttore di Panorama Giorgio Mulè: ha preso vita il Dome, una cupola bianca multimediale che sarà il cuore pulsante della manifestazione. E quello di oggi è solo l’inizio: La prima giornata di ''Panorama d’Italia'' a Viterbo si concluderà al CineTuscia Village, dove la direttrice di Ciack Piera Detassis presenterà l’anteprima del film ''Soap Opera'', di Alessandro Genovesi che ha inaugurato il Festival del Cinema di Roma. E domattina, giornata intensa di convegni e dibattiti sul lavoro, le start-up, la digitalizzazione, ma anche lo sport, con Dino Zoff, e la musica, con Mogol.

Al primo dibattito che si è tenuto nella Sala Regia di Palazzo dei Priori ha partecipato il ministro della cultura Enrico Franceschini (seconda volta a Viterbo in pochi mesi) intervistato dal direttore di Panorama Giorgio Mulè e dal direttore di Tgcom 24 Alessandro Banfi. Franceschini non ha mai parlato in modo specifico di Viterbo ma ha trattato l’argomento all’interno delle domande dei due giornalisti. Ha parlato delle grandi potenzialità dei borghi (di cui l’Italia e piena) e la città della Tuscia rientra in questa categoria. Ha detto che i turisti per visitare ''questi splendidi luoghi devono poter contare su un’offerta a tutto tondo che compresa musei, monumenti, enogastronomia, shopping. E’ necessario fare sistema sfruttando le peculiarità dei territori e facendo leva sulla compartecipazione tra pubblico e privato. E’ un tabù che va superato''.

Poi si è soffermato sulla possibilità di creare nei borghi gli hotel diffusi, strutture ricettive incastonate nei centri storici: ''Si tratta di un enorme patrimonio che l’Italia possiede e che va sfruttato molto meglio. I borghi vanno ristrutturati per portarci le attività artigianali e commerciali in modo da attrarre il turista''.

Quindi il ministro incalzato da Mulè e Banfi ha parlato della riforma della cultura che sta portando avanti: dalla promozione turistica ''che deve essere fatta dallo Stato e non dalle Regioni'' chiaro riferimento al dibattito sulla legge di stabilità, alla possibilità di fotografare liberamente nei musei ''si tratta di un enorme veicolo promozionale''. Ha parlato delle sovrintendente distinguendo chi ''ha il compito di tutelare il territorio e cioè il sovrintendente e chi deve preoccuparsi dei musei per cui ci sarà una commissione apposita come avviene in Francia. In Italia ci sono musei che in altre parti del mondo attirerebbero milioni di visitatori. I musei più grandi saranno più autonomi e verranno guidati da personalità riconosciute a livello internazionale''. Ulitme battute sull’Expo ''dobbiamo portare i visitatori dell’Expo in giro per l’Italia'' e sui beni demaniali ''come le stazioni che possono diventare poli di attrazione turistica''.





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