ANNO 14 n° 115
Villa Buon Respiro: ''I politici viterbesi hanno fallito''
L'accusa di Paolo Pelliccia
09/07/2014 - 13:29

VITERBO – (d.s.) La chiusura di Villa Buon Respiro non ha lasciato indifferente Paolo Pelliccia, presidente del Consorzio biblioteche. Sembra una voce fuori dal coro, ma non lo è. Pelliccia parla da cittadino che ha la possibilità di far sentire la sua voce. Il suo obiettivo è la politica o meglio i politici viterbesi che individua nello schema 5 + 3, cioè cinque parlamentari e tre consiglieri regionali. ''Otto persone che devono fare gli interessi del territorio e della sanità – attacca -. Sono coloro che più da vicino possono seguire la vicenda. E invece Villa Buon Respiro chiude: non è più il tempo dei comunicati, delle promesse. I comunicati vanno emessi quando si ottiene il risultato. E in tal caso il risultato non c'è. Assistiamo a una delle pagine più squallide e più fallimentari della classe politica''.

Il riferimento, neanche tanto velato è a coloro che rappresentano la Tuscia in Regione, alla Camera e al Senato. Dal 25 giugno, cioè quando il San Raffaele ha proclamato lo stato di mobilità per i dipendenti poco o nulla si è ascoltato riguardo Villa Buon Respiro. Solo ieri sono arrivate due note, una di Meroi, l'altra di Panunzi. E allora Pelliccia ha sentito il dovere civico di intervenire sulla questione.

Inoltre lo fa a ragion veduta. Da piccolo ha sofferto di poliomelite: ''Ognuno di noi ha una storia e ho dovuto sbattermi per le cure, mi sono dato da fare. Conosco molto bene questo mondo, le strutture sanitarie di assistenza pubblica e privata, pertanto capisco bene il dramma che stanno vivendo i pazienti di Villa Buon Respiro e le relative famiglie e i lavoratori che operano nella struttura che è una delle migliori del Lazio. Si tratta di 135 dipendenti e di 300 ragazzi che hanno necessità delle cure adeguate. La chiusura sarebbe una bomba sociale e va disinnescata. Su queste cose non si gioca''.

Pelliccia parla di sfida per la comunità. Tutti devono interessarsi della questione Villa Buon Respiro: ''I politici devono avere a cuore le sorti della struttura, devono mettersi intorno a un tavolo e fare pressione su Zingaretti. E' necessario fare squadra – spiega – anche fisicamente. E non si molla finchè il risultato non si porta a casa. Si tratta di un obiettivo su cui una comuntà si può e si deve saldare. La politica poteva avere una grande occasione per restare vicino alle famiglie e ai lavoratori. Non è più possibile fare spallucce di fronte a problematiche simili''.

Il senso della battaglia di una comunità si può allargare anche a sindaco, presidente della Provincia, Prefetto: ''Quando mi riferisco a parlamentari e consiglieri regionali lo faccio perchè sono coloro che più da vicino hanno la possibilità di intervenire, perchè possono parlare e fare pressing sul ministro della salute, sul Governatore Zingaretti. E il discorso deve unire anche i sindaci di tutti i sessanti comuni della Tuscia, perchè in ognuno di essi ci può essere un cittadino o una famiglia che ha necessità delle cure da parte dei sanitari di Villa Buon Respiro o che è un dipendente''.

Quindi la la conclusione che è un ribadire il punto di partenza: ''Trovo vergognoso che da parte di quesdti otto non si riesca a fare pressione per Villa Buon Respiro e per tutte le altre strutture sanitarie. Quando una comunità non riesce a risolvere una problematica simile ha fallito. Non vorrei pensare male e cioè che si nascondano lotte intestine, perchè sarebbe grave''.





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